Epoca Moderna,  Età contemporanea,  Misteri

29.1.1923. Il braccio di san Francesco Saverio saluta Parma

29 gennaio 1923 – Il braccio di san Francesco Saverio saluta Parma.

La reliquia sta attraversando mezza Europa, per celebrare i 300 anni dall’elevazione all’altare. È arrivata in città il 22 da Piacenza, dopo una sosta di due ore a Borgo San Donnino (Fidenza).

Sono il radio, l’ulna e la mano destra, ancora coperta da uno strato di pelle che i secoli hanno inscurito, in un’urna di vetro.

Le vestigia del santo sono accolte all’Annunciata e portate in solenne corteo fino alla chiesa di San Rocco – sede dei Gesuiti – con le campane di tutti i campanili che rintoccano a festa. E per otto giorni è una processione continua di fedeli che vogliono vederle e toccarle.

Francesco Saverio, il più grande missionario cristiano di Epoca moderna, è morto 1552 a Goa, in India. In quella città lavorò anche col missionario di Sissa Antonio Criminali. Nel 1614 dal suo corpo venne tagliato il braccio all’altezza del gomito e portato a Roma, perché anche in occidente ne nascesse il culto. Conservato nella Chiesa del Gesù della capitale, nel 1922 la reliquia ha lasciato per la prima volta la sua sede, anche stavolta per sostenere la devozione di Francesco Saverio.

I moltissimi che si fermano di fronte al braccio sono mossi dalla curiosità, ma anche dalla speranza. Sono tre secoli che si accumulano racconti di persone guarite miracolosamente mentre pregano davanti ad esso, e anche i parmigiani vogliono profittare dell’occasione. In San Rocco arrivano ammalati, disabili, non vedenti, tanti portati in carrozzina o in barella.

Francesco Saverio non delude: una donna venuta in San Rocco zoppicando, se ne esce portando le grucce sotto braccio.

Per sottolineare l’antico legame fra Parma e la Compagnia di Gesù, cui Francesco Saverio apparteneva, nel gennaio 1923, sono recuperate tre lettere che Ignazio da Loyola diresse all’anzianato della città nel 1546, 1551 e 1552 e la loro risposta, anche queste esposte in San Rocco. Ci si ricorda pure che il 2 dicembre 1656 Francesco Saverio era stato proclamato patrono di Parma, assieme ad altri.

Chi apprezza più di tutti la settimana dedicata al santo gesuita è il vescovo Guido Maria Conforti, che da quando è ragazzino ammira Francesco Saverio, del quale avrebbe tanto voluto poter seguire le orme. In una delle tante celebrazioni di questi giorni, ricorda che quella mano destra ha battezzato un milione e mezzo di persone. L’ultimo giorno di permanenza della reliquia a Parma, Conforti la porta all’interno dell’istituto missionario da lui fondato – che non a caso dal 3 dicembre 1898 si chiama proprio Saveriano –, alzandola più volte per benedire tutti.

Dopo Parma, il braccio riparte per Milano e Venezia.

L'ostensorio con il braccio di san Francesco Saverio che fra 1923 e 1924 viaggia in diversi Paesi d'Europa
L’ostensorio con il braccio di san Francesco Saverio che fra 1923 e 1924 viaggia in diversi Paesi d’Europa
La reliquia dell'avambraccio destro di San Francesco Saverio
La reliquia dell’avambraccio destro di San Francesco Saverio

——————————

Succede il 29 di gennaio:

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.