Cultura & Società,  Età contemporanea

29.1.1906. La grande bellezza di Luigi Magnani

29 gennaio 1906 – Nasce Luigi Magnani, che da giovane sognava di diventare scrittore, da adulto fu un critico musicale assai apprezzato e da anziano si diede al collezionismo d’arte. Del resto, Magnani la cultura l’ha sempre interpretata come una cosa sola, capace di intrecciare parole, suoni ed immagini.

Luigi Magnani è noto per la preziosa collezione di quadri da lui raccolti nella villa di famiglia a Mamiano di Traversetolo, trasformata in fondazione quando ancora era in vita, perché tutti potessero goderne.

Il percorso che lo porta fino al collezionismo è lungo.

A 23 anni si laurea in Lettere e dedica molto tempo a comporre contemporaneamente tre romanzi, una sorta di autobiografica Recherche proustiana sui ricordi d’infanzia con le sorelle Lisetta e Ada, morte di tubercolosi prima che Luigi termini gli studi. Ma il lavoro non sarà mai concluso. Magnani passa alla musica. Suona il pianoforte e negli anni Trenta compone cori ed opere e poi anche critiche musicali. Anche l’arte lo attrae, così produce alcuni saggi, fa il consulente artistico per la Pontificia Accademia Romana e si abilita docente di Storia dell’arte medievale e moderna, con vari incarichi nella capitale, anche in programmi della Rai.

Eccole le tre muse di Luigi Magnani: la scrittura, la musica e l’arte. Che nel suo lavoro spesso si incontrano, in libri e conferenze che accostano Beethoven ad Omero, Goethe a Mozart, Proust all’organista César Franck, pure componendo cori sui versi di Michelangelo. Il filo rosso che tutto lega è la sottile linea di confine fra le diverse arti, oggetto dell’incessante indagine del nostro, che ama gli sconfinamenti.

Al compimento dei 70 anni, Luigi Magnani abbandona la carriera accademica per ritirarsi a Mamiano. La grande tenuta agricola che porta il suo nome era stata acquistata dal padre Giuseppe nel 1941 e Luigi si appresta a trasformarla in museo.

Luigi possiede già molti quadri importanti. Alcuni li ha avuti direttamente da pittori amici, primo fra tutti Giorgio Morandi, che gli è stato presentato negli anni Quaranta da Glauco Lombardi. Altri li ha comprati quando ne è capitata l’occasione, investendo molte delle ricchezze di famiglia. A differenza di altri collezionisti, Magnani non segue il proprio istinto: per le acquisizioni si fa consigliare dai tanti critici d’arte che frequenta.

Il risultato è la collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca, tuttora visitabile. Fra i capolavori spiccano la Sacra conversazione di Tiziano, La famiglia dell’infante don Luis di Goya, una Madonna col Bambino di Albrecht Dürer, alcuni acquerelli di Cézanne, la Tersicore scolpita da Antonio Canova. Non vi viene voglia di fare un visita?

Luigi Magnani (magnanirocca.it)

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