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28.11.1924. Madonna della Strada, icona dei saveriani

28 novembre 1924 – Guido Maria Conforti, vescovo di Parma, invia in Cina un’icona particolare, la Madonna della Strada. Ce l’ha da una decina d’anni, questa tavola di legno dipinta dal parmigiano Ulisse Passani nel 1915, copia di un affresco che sta a Roma. Esattamente 100 anni dopo, i missionari Saveriani da lui fondati identificano in quell’immagine la più capace di rappresentare il loro specifico carsima.

In Cina, Conforti ha mandato diversi giovani missionari, per far conoscere Gesù Cristo anche in quello che era stato il Celeste Impero. Il 1924 è un anno difficile per i missionari in Cina: i nazionalisti si alleano con i comunisti per opporsi a decisioni imposte dalle potenze imperiali e tutto ciò che è legato all’occidente inizia ad essere guardato con sospetto.

Proprio per questo Conforti decide di far avere loro un’icona che sia di ispirazione e consolazione. E annota di suo pugno sul retro la data di spedizione.

Il dipinto arriva nelle mani di Luigi Calza, nativo di Berceto, primo vescovo di Cheng Chow (che proprio nel 1924 cambia nome in Zhengzhou). Poi passa al suo successore Faustino Tissot, che nel 1953 viene espulso dal presidente Mao dopo tre anni di persecuzioni. Di nascosto, Tissot riesce a far tornare in Italia la Madonna che aveva inviato Conforti.

In quel periodo si sta progettando la chiesa della casa madre dei Saveriani, in via Solferino, per ospitare proprio le spoglie di Conforti. Dove collocare l’icona se non accanto al sarcofago del vescovo fondatore? La Madonna della Strada dei Saveriani, nel 1996 viene collocata sulla tomba di san Guido Maria Conforti, e non si sposta più.

Rappresenta Maria con una sola grande stella a otto punte sul mantello, che tiene in braccio Gesù bambino, con un Vangelo in mano. Probabilmente si chiama “della strada” perché il suo modello era in un punto di passaggio dei pellegrini. Ma per Conforti ha un valore nuovo: Maria, che nel Vangelo è quasi sempre in viaggio, diventa modello per i missionari; lui la vede come la mamma che precede i figli lungo il cammino.

Vi è un particolare intreccio fra questa immagine e Parma.

L’icona di Parma è una copia di un affresco medievale che stava in una chiesa di Roma, la chiesa degli Astalli, la prima chiesa dei Gesuiti. Davanti all’originale hanno pregato e celebrato personalità di grande peso della tradizione cattolica: Ignazio da Loyola, Francesco Borgia, Francesco Saverio, Pietro Favre, Carlo Borromeo, Filippo Neri.

Chi aveva dato la chiesa con la Madonna della Strada ai gesuiti? Papa Paolo III, già vescovo di Parma e fondatore del Ducato. E sempre un Farnese gliela leva, il cardinale Alessandro, nel 1569, che la demolisce per edificare sullo stesso sito la chiesa del Gesù. Ma l’immagine viene salvata tagliando il muro e lasciata alla Compagnia di Gesù.

Tre secoli e mezzo dopo, eccola ad ispirare Guido Maria nei momenti importanti. Poi i missionari da lui formati. E un secolo avanti ancora, nel 2024, diventare espressione specifica della devozione mariana dei Saveriani.

L'icona della Madonna della Strada del santuario Guido Maria Conforti di Parma
L’icona della Madonna della Strada del santuario Guido Maria Conforti di Parma

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Succede il 28 di novembre:

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