26.7.1650. A Zibello risuscita un bambino
26 luglio 1650 – A Zibello, risuscita un bambino morto dopo lunga e penosa malattia. O almeno così hanno raccontato i suoi genitori con infinita gratitudine a Dio e così credono molte persone di fede.
Da diversi giorni, il piccolo Francesco Maria Boni soffre di una febbre molto alta. Sta così male che non riesce più a deglutire nulla e rapidamente deperisce. L’ultimo giorno lo passa in agonia. E muore alle due del mattino di questo 26 luglio.
Nella casa a Santa Croce di Zibello il dolore è indicibile. Andrea ed Emilia, i suoi genitori, sollevano il corpicino senza vita del bambino. Gli infilano il vestito più bello, come si fa sempre con i morti. Testa e arti di Francesco Maria cadono senza forza e quel corpo non ha più né respiro né battito. Lo adagiano sul tavolo del corridoio e lo vegliano per sei ore.
Ma quando già il giorno si è fatto, mamma Emilia dice al marito qualcosa che non si aspetta. Lei ha sentito diverse storie di persone tornate in vita pregando la Madonna. Se lo faranno anche loro, con la massima fiducia, il figlio risusciterà!
In casa c’è un quadretto che rappresenta la statua della Madonna di Fontanellato, con la corona sul capo. Quanti racconti si tramandano sui miracoli avvenuti grazie alla preghiere fatte davanti a quell’immagine! Allora Emilia e Andrea si inginocchiano e pregano. Pregano. Pregano. E improvvisamente ecco la voce di Francesco Maria, che si è sollevato dal tavolo. Vivo! E senza più alcun malanno.
Per ringraziare di tale inarrivabile grazia, la famiglia Boni portò al santuario di Fontanellato una statuina d’argento rappresentante un bambino.