
5.2.1978. Il centesima gara di Alberto Michelotti
5 febbraio 1978 – Genoa-Milan allo stadio Ferraris: la centesima partita di Serie A arbitrata da Alberto Michelotti, il miglior fischietto degli anni ‘70.
Michelotti, parmigiano del sasso, cresciuto in Oltretorrente senza un padre, che sognava di diventare musicista per poi darsi al calcio come portiere e che finalmente ha trovato la sua vera strada nella casacca nera propria degli arbitri fino a metà anni ‘90.
Ha iniziato a dirigere partite di pallone nel 1958, all’età di 28 anni. Dopo una lunga gavetta nelle serie minori, esordisce in A nel dieci anni dopo e si fa subito notare per la rigorosa applicazione del regolamento, la spiccata personalità e l’ironia con cui risolve tante situazioni tese. Nonostante non sia più un giovanotto, riesce comunque a proseguire la carriera diventando arbitro internazionale nel 1973.
In campo, ai giocatori parla un po’ italiano e un po’ dialetto parmigiano, o anche inglese misto a parmigiano quando arbitra all’estero. Non ha alcun timore ad estrarre cartellini o assegnare rigori quando meritati, suscitando le ire di qualche grande campione, ma le immagini televisive del post partita danno sempre ragione a lui, al fischietto di Parma che un po’ alla volta conquista rispetto e simpatia di atleti e tifosi.
Il suo metodo, dice, è farsi sentire subito al primo fallo, così poi tutto fila liscio fino al 90º.
Solo una volta, il 17 dicembre 1972, durante Roma-Inter, i tifosi giallorossi lo aggrediscono, colpendolo con un oggetto lanciato dagli spalti e poi inseguendolo con un’invasione di campo: aveva dato un rigore ai nerazzurri appena prima del termine della partita. Ma mica è colpa di Michelotti se Morini ha atterrato Mazzola in area. Questo episodio resterà il peggiore episodio della sua carriera, assieme al rammarico di non essere stato scelto per il Mondiale 1978 in Argentina.
Ma per due brutti ricordi ce ne sono moltissimi altri di felici. La centesima partita di Serie A Michelotti la dirige quando ha 47 anni; proseguirà fino ai 50, nel 1981, arrivando a 145. E poi ci sono le Olimpiadi in Canada, gli Europei in Italia, le qualificazioni ai Mondiali, le coppe… E la certezza di essere compreso come persona corretta, onesta.
Quando appenderà il fischietto al muro, Alberto Michelotti, pur continuando a frequentare ambiti sportivi in varie vesti, avrà più tempo per tornare alla sua prima passione, al musica, la lirica, non come suonatore o cantante, ma nelle vesti di Don Carlos del Club dei 27.
Il 5 febbraio 1978, Genoa-Milan termina con un pareggio: 1-1 e nessuna protesta.

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Succede il 5 di febbraio:

