
17.12.1718. La Catlenna d’Spazzadour
17 dicembre 1718 – Viene autorizzata la pubblicazione del primo testo interamente in dialetto parmigiano di cui abbia notizia (sul frontespizio si legge “in Lingua Rustica”). È la “Cantlenna d’Spazzadour” o “Gli amori sconcertati de’ paesani”, opera di un anonimo che chiarisce di aver scritto a tempo perso.
L’autore specifica anche di utilizzare il vernacolo in uso fra coloro che abitano nella zona di confine fra Parma e Reggio. I dialetti parmigiani erano infatti molti: ogni zona del Ducato aveva il suo. Lo scrittore Pietro Giordani, vissuto un secolo dopo, ne conta ben 59 e Carlo Malaspina, che scrive un dizionario di parmigiano nel 1856, ne distingue 19.
Il testo è una commedia in tre atti che riprende un soggetto molte volte usato, scopiazzato da due commedie in dialetto bolognese, la Filippa di Cesare Croci e la Bernarda di Giulio Cesare Allegri. Due contadini innamorati della stessa donna, Catlenna, discutono e poi si prendono a bastonate per stabilire chi abbia diritto a chiederla in moglie:
La Catlenna d’Spazzadour
Combattuda pr amour
Da Ziliol, e Zavaron,
Chi s’fiaccon i oss con i bastou
Ma po’ i fenn i maridozzi,
E s’ajuston tutt i nigozzi.
Alla fine, è Catlenna a decidere, preferendo lo Zavaroni. Al respinto Zilioli viene però offerta la mano della sorella Drateia, e i due dopo qualche titubanza acconsentono; chi paga per questa soluzione è Grgol, moroso di Drateia, ma se ne fa presto una ragione e accetta di sposare una terza sorella. E la commedia finisce con il ricco banchetto di un triplice matrimonio.

Stampato a Parma da Giuseppe dall’Oglio, 1718


One Comment
Arber Segalini
Trovo questo componimento di alta qualità, complimenti