28.9.1414. L’Ospedale Vecchio distrutto e abbandonato
28 settembre 1414 – Antonio de Fatulis, economo dell’Ospedale Rodolfo Tanzi (oggi lo chiamiamo Vecchio), il principale di Parma, fa suonare la campana per richiamare i frati che si occupano di curare i poveri. Ma non risponde nessuno.
L’ospedale è deserto, in rovina, abbandonato. L’Ospedale dell’Oltretorrente, fondato oltre due secoli prima, non ha retto a un decennio di guerre folli e disastri naturali.
“Gran parte delle case e delle abitazioni del detto ospedale e dei suoi poveri, sono inabitabili, e specialmente il luogo del refettorio del detto ospedale, il quale è inutilizzabile sia per riunioni che per abitazione del rettore, del ministro, dei confratelli e del capitolo”, si legge nel verbale di quel mancato incontro.
Resta solo de Fatulis, che in assenza di un rettore, non più nominato da anni, è stato mandato dal vescovo non per occuparsi dei bisognosi, ma del patrimonio dell’ospedale. Un emissario della potente famiglia Rossi reclama la chiusura formale di un accordo, così de Fatulis deve convocare il capitolo, anche se sa già che di frati all’ospedale di Parma non ne resta più neppure uno.
Cosa era successo? Il 22 luglio 1404, il terribile Ottobuono Terzi, signore della città, aveva ordinato l’evacuazione dell’Oltretorrente, minacciando di uccidere chiunque che dopo una settimana sarebbe stato trovato ancora nel quartiere. Di certo, lo sgombero aveva colpito anche i poveri dell’ospedale. Poi Ottobuono è morto, qualcuno è ritornato ad abitare gli edifici di là dall’acqua, ma nel 1410 si diffonde una pestilenza che lascia Parma quasi deserta ed il 21 settembre 1414 una potente alluvione devasta la città, rompendo l’argine all’altezza del monastero di Santa Caterina (la disgrazia si ripeterà identica lo stesso giorno di 454 anni dopo!): la furia delle acque fa crollare quel che l’incuria non aveva già dirupato.
Antonio De Fatulis non trova neppure più la campana del capitolo, sparita. Si accontenta di tirare la corda di quella della chiesa di Sant’Antonio (oggi oratorio di Sant’Ilario).
L’Ospedale riprenderà poco alla volta le sue attività, ma per rinascere davvero occorrerà attendere qualche decennio, quando, a fine secolo, seguendo l’esempio di altre città, anche a Parma tutti gli enti ospitalieri di città e contado saranno riuniti, scegliendo il Rodolfo Tanzi come nosocomio Maggiore.