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26.7.1428. La processione per la peste finisce male

26 luglio 1428 – Tutte le campane di Parma suonano a stormo e un gran numero di persone si radunano in piazza Duomo. È una festa? No, tutt’altro. È un estremo tentativo di far fronte all’ennesima epidemia di peste, che da circa un secolo è tornata in Europa e che nessuno sa come curare.

All’impotenza dei medici prova a rispondere la fede nel soprannaturale. Simon Pietro Brunetti, suffraganeo del vescovo Delfino della Pergola, ha chiesto di serrare per un giorno tutte le botteghe della città, così che l’intera popolazione partecipi ad una processione per chiedere l’intercessione del cielo.

Pochi anni prima, nel 1424, un’altra ondata del pericolosissimo morbo aveva mietuto non poche vite a Milano, mentre Parma ne era stata solo sfiorata. Quella volta, il merito dello scampato pericolo era stato attribuito a san Pellegrino, un martire del I secolo non legato a nessun particolare miracolo di guarigione, ma al quale evidentemente qui a Parma qualcuno aveva rivolto preghiere particolari. La processione di questo 26 luglio, dunque, si svolge proprio dalla cattedrale fino alla chiesa di San Pellegrino, che nel 1428 è un oratorio lungo la strada che procede da porta San Francesco (barriera Bixio) verso Vicofertile, zona di coltivi, quindi detto San Pellegrino degli Orti.

In testa al corteo c’è il clero, poi i laici, e tutti sollevano crocefissi. I gonfaloni della città accompagnano il cammino. Cammino, lungo, faticoso, sudato, perché l’estate è calda, caldissima. Non piove da quasi due mesi e la siccità proseguirà fino a fine anno.

Lo fa il miracolo san Pellegrino? Ahiloro no, anzi: l’ammassarsi di gente sana, malata e infermiccia nella processione diventa occasione di contagio e proprio a partire dai giorni seguenti la peste dilaga. Pare che i morti nelle settimane di agosto siano talmente tanti che Parma rimane quasi deserta: chi è vivo fugge, prima di essere preso lui pure dalla pestilenza. E in città non rimane più né un medico né una farmacia in funzione.

Così, Pellegrino esce rapidamente dal novero dei santi taumaturghi degni di fede fra i parmigiani

Statua di san Pellegrino, chiesa di San Pellegrino, Parma (XX secolo)
Statua di san Pellegrino, chiesa di San Pellegrino, Parma (XX secolo)

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