2.12.1201. Un casamento per l’ospedale di Rodolfo
2 dicembre 1201 – Rodolfo Tanzi riceve un “casamento” in borgo Taschieri da Rainerio Fronti “nomine et vice Pauperum”, cioè in nome e per conto dei poveri. In quell’edificio, all’angolo fra gli attuali borgo Cocconi e via D’Azeglio, nasce l’ospedale cittadino destinato a durare più a lungo in città: c’è ancora, seppur mutato più volte di sede e di nome; è l’Ospedale Maggiore. Nel tempo è stato chiamato Ospedale degli Esposti, della Misericordia, Nazionale e infine Maggiore.
Rodolfo Tanzi accetta nel suo ricovero gli ammalati poveri (i ricchi preferivano farsi curare in casa propria), gli orfani e i pellegrini. Alla sua morte, nel 1216, l’attività viene portata avanti da frati Agostiniani. Nel 1250 si sposta dall’altra parte di via D’Azeglio (allora strada Maestra di Santa Croce) e qui a cavallo fra ‘400 e ‘500 sono raggruppati tutti i nosocomi cittadini, formando quello che oggi si dice Ospedale Vecchio. Nel 1548 la gestione dell’ospedale viene assunta dal Consorzio dei vivi e dei morti, ente finanziario ecclesiastico fondato il 27 febbraio 1304. In epoca napoleonica è creata una nuova apposita amministrazione laica, l’Amministrazione degli Ospizi civili, e viene scorporato l’Ospizio degli Esposti, trasferito nell’ex convento di Santa Maria delle Grazie. Nel 1926 l’ultimo trasloco, 700 metri più ad ovest, in via Gramsci.
Si dice che se a Parma il cognome Tanzi è tanto diffuso, è a motivo dei molti bambini di genitori ignoti accolti nell’Ospedale della Misericordia, ai quali veniva sempre dato il cognome del fondatore. Solo nel 1812 fu stabilito per legge di rinunciare a tale tradizione, per non rendere riconoscibili i figli abbandonati; da quell’anno si usarono cognomi casuali sempre diversi. A dirla tutta, la scarsa fantasie di allevatrici e amministratori portò per diverso tempo a scegliere nomi tali da rendere comunque ben riconoscibili i trovatelli: nomi come “Diotallevi”, “Sperindio”, “Tormento” o “Sospiro”.