29.9.1955. Un prode del K2 ospite del CAI
29 settembre 1955 – La sezione di Parma del Club alpino italiano ospita Mario Fantin, uno degli eroi della spedizione che ha raggiunto l’inviolata cima del K2.
Fantin è il fotografo e il cineoperatore dell’impresa diretta da Ardito Desio. Con le sue riprese verrà realizzato il film Italia K2 e lui stesso pubblicherà un libro in forma di diario.
Il 31 luglio 1954 la bandiera italiana viene piantata sulla cima della seconda montagna più alta del mondo, legata ad una piccozza. La notizia giunge in Italia tre giorni dopo, accolta col massimo clamore. La vincente avventura risveglia l’orgoglio nazionale dopo il difficile e lungo secondo dopoguerra.
Inevitabilmente, rientrati in Italia in ottobre, ai 18 italiani che hanno partecipato tocca un lungo tour celebrativo, per incontrare le molte persone che hanno sostenuto la spedizione e per raccontarla. Ancora nessuno sa delle scorrettezze avvenute là in cima, con Walter Bonatti e lo sherpa Mahdi lasciati all’addiaccio a 8.100 metri. Per ora, il K2 è un successo di tutti.
Anche il CAI di Parma – una delle sezioni più antiche d’Italia, fondata il 7 gennaio 1875 – vuole partecipare alla festa. Tocca a Fantin far visita alla città emiliana. Poco importa che là in Himalaya Fantin non abbia mai superato quota 6.000: tutti i partecipanti al viaggio sul tetto del mondo condividono la stessa gloria.
Il fotografo scalatore ricevere applausi e sguardi ammirati e ricambia con ringraziamenti per l’appoggio concreto che Parma ha dato all’impresa. Parma ha partecipato con offerte per 15.400 lire, raccolte sempre dal Cai nei mesi precedenti, e con materiali offerti gratuitamente dalla ditta Althea.
Questa serata del 29 settembre 1955 è la prima commemorazione parmigiana della scalata del K2, evento destinato a ripetersi molte volte nei decenni successivi, con altri incontri, conferenze, proiezioni e dibattiti.