
30.6.1883. Apre l’orfanotrofio Vittorio Emanuele
30 giugno 1883 – Viene solennemente inaugurato l’orfanotrofio di Parma, dedicato a Vittorio Emanuele II. In realtà, l’ente è in attività già da alcuni anni, tant’è vero al taglio del nastro con le autorità sono già presenti sette orfanelli ricoverati. Anni serviti per dare forma giuridicamente valida ad una attività sorta per iniziativa privata.
L’11 gennaio del 1878, il Consiglio comunale approva la fondazione di un rifugio per bambini abbandonati, che nella Parma dei primi decenni dell’Unità d’Italia – una Parma molto povera – certo non mancano. Lo stesso giorno, gli amministratori della Cassa di Risparmio finanziano il progetto con 20.000 lire e numerosi altri contributi arrivano da molti municipi del parmense. La decisione è presa in onore del re Vittorio Emanuele II, morto il 9 gennaio 1878: l’orfanotrofio dovrà dare perenne memoria del sovrano dell’Unità d’Italia.
La casa degli orfani è in via Imbriani. Qui sono accolti bambini fra i 6 e gli 11 anni, accuditi da personale solo femminile. L’istituto ha all’interno una scuola elementare e vari laboratori per apprendere i mestieri. La vita è gestita come nelle caserme: tutti in divisa, esercizi ginnici e militari ogni giorno e un’attenzione costante alla disciplina. Gli spazi sono spartani, con letti senza rete e stanze senza stufe. Così, raggiunti gli 11 anni, cresciuti con poche pretese, gli orfani sono pronti ad uscire dal Vittorio Emanuele per divenire famigli in una bottega di città o una fattoria nelle campagne.
Il numero degli orfani cresce di anno in anno e la Grande Guerra moltiplica improvvisamente il bisogno. Così nel 1923 l’orfanotrofio si trasferisce in via Rondani, nell’ex sede del vecchio Istituto tecnico, venduta dal Comune a prezzo di favore. Qui c’è posto per 200 bambini, ma già nel 1927 questo numero è superato e già ci sarebbe bisogno di più spazi.
Anche in via Rondani le attività ginniche rivestono grande importanza nell’educazione dei bambini. In particolare, dal 1930 il vice preside Paolo Guatteri è fra i primi in Italia ad insegnare la pallavolo (a Parma, solo nella Scuola d’applicazione di fanteria si giocava almeno già dal 1920). Proprio nella palestra dell’orfanotrofio nascerà poi la squadra Ferrovieri Parma, che nel 1950 e nel 1951 conquisterà i primi due scudetti di volley.
Bisognerà attendere il 1960 per la terza ed ultima sede del Vittorio Emanuele II, che è spostato in via Raimondi, nel nascente quartiere Montanara. L’orfanotrofio chiuderà nel 1973, superato da nuove politiche per l’infanzia, che oggi privilegiano le piccole case famiglia e gli affidi in famiglia. Nel 2008 l’ultima sede del Vittorio Emanuele è stata demolita, forse anche per non pensare più ai tempi (abbastanza vicini) in cui gli orfanotrofi erano così necessari.



