17.4.1917. I mutilati, lo schiaffo fascista e il duello
17 aprile 1917 – Nasce l’Associazione dei Mutilati e Invalidi di Guerra, nel corso di una riunione serale convocata da Priamo Brunazzi. Questo giovane di 24 anni è appena tornato dal fronte, dove ha perso entrambi i piedi a causa di uno scoppio. Al fronte ha imparato quanto sia importante agire in unione con altri. Da qui l’idea di un gruppo di mutuo aiuto, capace anche di rivendicare diritti e sostegni a nome di un’intera categoria.
Sono in pochi a quella riunione, ma sufficienti. In particolare, le idee di Brunazzi sono subito fatte proprie da Giuseppe Balestrazzi, anche lui mutilato di guerra: per le conseguenze di una ferita, gli è stato amputato un braccio. Insieme getteranno le basi di un’associazione ancora attiva, nata e rimasta apolitica, ma convinta del valore del contributo che i mutilati di guerra hanno dato al loro Paese. In un solo anno, raccolgono circa 2.000 iscrizioni.
Un’iniziativa del tutto analoga si ha in contemporanea a Milano, che rivendicherà poi il primato della fondazione dell’associazione. Un primo riconoscimento giuridico si ha in effetti dal prefetto di Milano il 25 giugno 1917. Tuttavia, nella città lombarda l’associazione nasce solo il 29 aprile, dodici giorni dopo l’incontro di Brunazzi e Balestrazzi.
Se il primato di Parma non è stato riconosciuto, è anche per il mancato allineamento di Brunazzi al fascismo.
Nel 1925, Brunazzi fu pubblicamente schiaffeggiato dal segretario del Fascio di Parma Marco Bernardi per aver rifiutato i suoi ordini. Bernardi gli aveva intimato di collocare una fotografia di Mussolini nella sede dei Mutilati di Parma e contestava il progetto dell’associazione di ridar vita a Il Piccolo, storico quotidiano democratico parmigiano; Brunazzi gli rispose che non prendeva ordini dai “bizzosi” fascisti: i mutilati sono “coloro che senza esser fascisti servono la patria colle opere, come la servirono con in guerra col sacrificio”. Un’orgogliosa distinzione che portò alla sua emarginazione. Brunazzi si fece da parte dimettendosi dalla presidenza dell’associazione e nel 1927 perse anche la direzione della Gazzetta di Parma (gliela aveva lasciata Gontrano Molossi per testamento), in quell’anno fusa con il Corriere Emiliano.
Il litigio portò anche ad un duello alla pistola, su sfida lanciata da Brunazzi. Il 1° novembre 1925, a Eia, Brunazzi e Bernardi si scambiarono due colpi di pistola ciascuno, senza che alcun proiettile andasse a segno.
Nel corso della Prima Guerra Mondiale, sono 42.600 i parmensi inviati al fronte e 5.027 i morti (1.089 sul campo, 1.718 per ferite, 1.800 per malattie contratte in guerra, 420 in prigionia), oltre a 673 dispersi. Il numero dei mutilati è di circa 2.220 e i feriti superano i 10.000. Oltre un terzo degli uomini chiamati a combattere non è tornato sano.
Brunazzi morirà il 12 luglio 1933. Le associazioni dei Mutilati saranno poste sotto la diretta dipendenza del Partito nazionale fascista dal 4 novembre 1938.