Economia,  Età contemporanea

1.9.1942. La capitale dell’agroalimentare

1 settembre 1942 – Nel padiglione delle fiere del Parco Ducale apre al Prima Mostra delle Conserve alimentari. Da circa mezzo secolo la città è sede di esposizioni agricole di rilevanza internazionale, ma mai nessuno aveva dedicato un evento ai soli prodotti agricoli lavorati a livello industriale.

Gli stand (nel 1942 si dice “posteggi”) occupano un edificio nuovissimo all’interno del Parco Ducale (che in futuro diventerà il Teatro delle Briciole), terminato di costruire l’anno prima; per fare la fiera, si è atteso proprio di avere a disposizione uno spazio all’altezza. Sì, perché è da un po’ che a Parma si voleva organizzare l’evento, fin dal 15 maggio 1939, quando nasce un ente apposito per la sua promozione, costituito da Stazione sperimentale delle conserve, Comune, Provincia, Camera di Commercio e associazioni di industriali.

La “Mostra Autarchica per scatole ed imballaggi per conserve alimentari” – questo il primo nome proposto, poi semplificato – doveva svolgersi in primavera, ma con tutto il mondo in guerra, l’organizzazione richiede più tempo, così si arriva a fine estate.

La novità sta proprio nella specializzazione della manifestazione, non una fiera di tutto un po’. Il modello si affermerà ovunque nel dopoguerra.

La fiera tratta di frutta, di carne e di pesce. Partecipano 180 espositori, che presentano prodotti, imballaggi e macchinari, come quelli per l’essicazione e per l’inscatolamento. A Parma, pare che il primo a produrre macchine industriali per prodotti alimentari sia stato Angelo Zanichelli, che dal 1880 vende impianti per trattare ortaggi.

Nei venti giorni della sua durata, si svolgono anche due congressi, uno dei grossisti alimentari, l’altro dedicato allo sviluppo tecnico delle conserve. C’è anche il tempo per una visita collettiva allo stabilimento Carlo Erba di Ozzano Taro, che produce latte in polvere e salsa di pomodoro (oggi vi si fanno prodotti Plasmon).

Il governo fascista partecipa con un premio per proposte alternative alle scatole di metallo – che serve per la guerra –, che vanno dai tradizionali barattoli di legno o ceramica, alla plastica ancora poco diffusa.

L’evento riconosce per la prima volta il primato parmense in campo di industria agroalimentare, e difatti viene ricordato soprattutto come inizio di una felice tradizione: sarà ripetuto nel 1947 e poi ancora negli anni successivi, fino a diventare la famosa Cibus, nome coniato negli anni ’80.

Ma il peso di questa prima Mostra delle Conserve va ben oltre i confini locali. Dimostra a tutta l’Italia i progressi e le possibilità dell’industria alimentare, che nel 1942 si è già ben sviluppata nel parmense, ma è ancora quasi sconosciuta in molti altri territori. Dopo la vetrina nel Parco Ducale, cambierà il modo di guardare all’economia del cibo.

Un manifesto della Prima Mostra delle Conserve alimentari, che si svolge a Parma nei primi 20 giorni del 1942
Un manifesto della Prima Mostra delle Conserve alimentari, che si svolge a Parma nei primi 20 giorni del 1942
Stand della ditta Zanichelli alla Prima Mostra delle Conserve alimentari a Parma. La Zanichelli fu la prima a produrre impianti per il trattamento di alimenti, nal 1880.
Stand della ditta Zanichelli alla Prima Mostra delle Conserve alimentari a Parma. La Zanichelli fu la prima a produrre impianti per il trattamento di alimenti, nal 1880.

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Succede il primo di settembre:

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