16.3.1912. Il nuovo foro boario di barriera Saffi
16 marzo 1912 – Una grande festa agricola inaugura il nuovo foro boario di Parma, costruito appena fuori barriera Saffi, collegato con la ferrovia e servito da tram elettrici.
La fiera bovina organizzata per l’occasione attira gente da ogni angolo della provincia. Per sottolineare la modernità dell’impianto, abbondano le lampadine elettriche e i tram sono impavesati coi tricolori. A tagliare il nastro, dopo i discorsi di rito, sono il sindaco Giovanni Mariotti e l’agronomo Giovanni Bizzozzero. Non mancano le critiche: il parcheggio dei carretti è sudicio, come i bagni, l’area per i cavalli è ancora sprovvista di tettoia e il piano caricatore si dimostra subito sottodimensionato alle esigenze. Ma per lo più, tutti sono contenti della novità.
Tradizionalmente, il mercato del bestiame ed il macello di Parma erano sulle rive del torrente, negli spazi lasciati liberi dalla piena del 1178, che poi diventa piazza Ghiaia.
Nel 1836 iniziano le peregrinazioni di questa struttura. Sotto Maria Luigia, il foro boario si sposta sull’altra riva del torrente, su un bastione delle mura in fondo a strada delle Fonderie: uno spiazzo con attorno dei porticati per il ricovero degli animali. Qui si teneva un mercato una volta alla settimana, il sabato.
Nel 1877, il foro boario viene avvicinato alla stazione ferroviaria e del tram, nell’area dove poi sarà eretto il grande monumento a Verdi (le statue sono modellate proprio all’intero degli spazi un tempo ricovero di animali), a sua volta demolito a metà anni ’40 e poi edificato con le attuali case di via Verdi. Qui potevano trovare posto fino a 2.000 capi: Parma negli anni a cavallo fra ’800 e ’900 si vanta di essere il principale mercato del bestiame in Emilia. Nel foro boario, in giugno, si tiene anche l’ultima fiera annuale per la vendita dei bozzoli di seta.
Ma in fatto di igiene, il recinto di fronte alla stazione non dà garanzie. E mancano recinti e stalle per gli animali portati il giorno prima dei mercati. Così, dai primi del secolo c’è chi parla di spostare di nuovo il foro boario in un’altra zona, ricostruendolo più ampio e più attrezzato. E si arriva all’inaugurazione del 1912.
L’area di via Saffi è scelta anche per la vicinanza al macello, qui costruito nel 1899 su una superficie di oltre 11.000 metri quadrati. Fra i padiglioni riservati ai suini – distinti da quelli per i bovini – veniva fornito anche un singolare servizio, assai diffuso fra fine XIX e inizio XX secolo: le fangature zootermiche e le bibite di sangue, gratuite e riservate ad ammalati con specifica prescrizione medica; bere sangue animale o fare impacchi con esso, se non addirittura veri e propri bagni nel sangue, per qualche decennio è considerata pratica benefica per la salute.