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17.11.1826. L’origine della collezione egizia

17 novembre 1826 – Il pittore Giuseppe Molteni di Milano dona al Museo di antichità di Parma la sua collezione di manufatti egizi: tredici statuine, ritenute idoli, in bronzo, legno e terra smaltata, altrettanti amuleti, un paio di terracotte ed uno scarabeo sacro. Gli oggetti riportano scritte in geroglifico, scrittura che Jean François Champollion ha per la prima volta compreso giusto quattro anni prima.

La passione per la storia dell’antico Egitto è scoppiata all’inizio del secolo, dopo la spedizione napoleonica nelle antiche terre dei faraoni, campagna militare ma anche di studio. Anche Parma ne è contagiata e agli oggetti regalati da Molteni presto se ne aggiungono altri appositamente acquistati sul mercato antiquario per arricchire l’esposizione in Pilotta. Per trovare i reperti, il curatore del museo Michele Lopez si rivolge a mercanti a Livorno, dove abitualmente arrivavano navi da Alessandria, che a volte portavano anche mummie.

Nel 1830, la sezione egizia viene ufficialmente presentata, proprio l’anno in cui le autorità in Egitto vietano scavi a scopo di vendita. Ma ancora per alcuni anni ci sono mercanti con abbondanti merci antiche da proporre.

I pezzi migliori li procura un mediatore di nome Francesco Castiglioni. È lui a far arrivare a Parma due mummie recuperate in chissà quale sepoltura di Tebe o di Menfi. La mummia di Parma avrebbe dovuto essere quella di una donna a suo tempo inumata con le più ricche tecniche di imbalsamazione, ma nel viaggio si sfascia e viene rifiutata. In cambio, Castiglioni manda altre due mummie di rango un poco inferiore. Negli anni successivi, pure queste si rovineranno, tanto che attualmente sono nei magazzini della Pilotta, non più esposte.

Poi vengono vasi canopi, corredi funebri, coperchi di sarcofagi, collane, statuine di terracotta, anche la mummia di un gatto, per lo più reperti procurati ancora da Castiglioni.

Gli acquisti proseguono finché a Parma governa Maria Luigia, che finanzia tutte le iniziative di Lopez. Poi, tornati Borbone, tutto si ferma. Nella seconda metà del secolo, alla sezione egizia si aggiungono solo piccole donazioni, fra queste altre tre mummie, arrivate nel 1839, 1870 e 1885. L’ultima donazione è nel 1887.

Chi oggi visita il museo, vedrà anche un’ampia collezione di sigilli a forma di scarabeo, oltre 400, concessi in comodato dalla Fondazione Cariparma nel 2009.

Reperti del Museo archeologico di Parma, sezione egizia
Reperti del Museo archeologico di Parma, sezione egizia
Reperti del Museo archeologico di Parma, sezione egizia
Reperti del Museo archeologico di Parma, sezione egizia

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