
4.9.1518. Il fantasma di una fata
4 settembre 1518 – Francesco Torelli, conte di Montechiarugolo, incontra nientemeno che un fantasma. Due giorni dopo, il conte muore. E tradizione vuole che quello spettro torni a farsi vedere ogni volta che uno dei discendenti dei conti di Montechiarugolo è arrivato ai suoi ultimi giorni terreni. Ma non fa paura, perché non è nero come la grande falciatrice di molti dipinti. Il fantasma dei Torelli è una bella donna e veste sempre di bianco.
L’annotazione di questo evento, nella cronaca di Leonardo Smagliati (che scrisse in quegli stessi anni utilizzando come fonte proprio un manoscritto di Torelli), è probabilmente la prima registrazione di un’apparizione spiritica nel parmense. Per chi ci vuole credere, certo.
Come spesso accade, a leggenda si somma leggenda. A questo spettro si è voluto dare un nome ed una storia: si tratta dello spirito di donna Bema, chiamata anche la dama bianca, o come vuole qualcuno, della fata Bema.
Bema è una ragazza molto bella, della quale si dice abbia la capacità di fare magie. Un giorno, nel maggio del 1593, il conte Pomponio Torelli, cultore dell’esoterismo, la convoca per scoprire se c’è del vero in quelle voci. Le mostra suo figlio, Pio Torelli, chiedendole di predirgli il futuro. Bema vorrebbe tacere, ma è esortata a dire tutto: parla di un lago di sangue e di teste che vi galleggiano, compresa quella dell’erede del conte. E difatti, il 19 maggio 1612, Pio sarà decapitato in piazza Garibaldi assieme agli altri nobili parmensi coinvolti in una congiura contro il duca Ranuccio.
Nel frattempo, Bema era stata chiamata a lavorare nel castello di Montechiarugolo e Pio si era innamorato di lei. E lei di lui. Ma la ragazza sa di essere solo una serva, e per non creare problemi al conte, rifiuta la relazione. Non smette però di amarlo, neppure quando Pio viene giustiziato.
Bema invecchia e anche per lei si avvicina l’ultimo giorno. Allora prega la Madonna, domandole di lasciarla lì nel castello per sempre, per poter annunciare a tutti i discenti del suo Pio quando la loro ora sta per giungere, così come una volta aveva predetto la morte all’amato. Leggenda vuole che il suo fantasma sia ancora lì, con lo stesso compito. Le è concesso di apparire anche nella notte del 19 maggio, anniversario della decapitazione di Pio, allora sale sul mastio e resta a guardare verso Parma, verso il luogo dove fu il patibolo del povero Torelli.
Certo i conti non tornano. Anche chi crede ai fantasmi, non può non domandarsi come mai possa una donna morire nel Seicento, ed apparire come spirito nel Cinquecento… Ma questa è una fata! E la magia non ha limiti, o almeno non ha logica.
In una stanzetta buia del castello di Montechiarugolo, accanto a quello che forse fu lo studio di Pomponio Torelli, affrescato con complesse allegorie, oggi è esposto un corpo mummificato, che si dice essere stato ritrovato nel castello nel Settecento con un cartello che lo identifica come i resti di donna Bema, con tanto di maledizione per chi lo volesse spostare.
Per alcuni, quella mummia proviene dall’Egitto. Nella romantica storia del primo fantasma del parmense, invece, sono davvero i resti della dama bianca, sempre pronti a risvegliarsi. E nessuno ha mai avuto il coraggio di portarlo fuori dalle mura del maniero.

