23.3.1481. I centenari del Medioevo e dell’Antichità
23 marzo 1481 – Muore una signora parmigiana di 105 anni. Il nome non è noto, solo si sa che suo nipote, figlio di sua figlia, è il giurista Pier Antonio Centoni. L’eccezionale età della donna sorprende i contemporanei: non si conosce nessun altro che sia mai arrivato a tante primavere, scrive il coevo anonimo autore del “Diario parmense” che riporta la notizia.
Anche nel XXI secolo i 105 sono un traguardo raro, ma molto di più lo è nel Quattrocento. La nonnina è nata nel 1376 e per resistere fino al 1481 ha superato pestilenze, guerre e carestie.
Andando più indietro nel tempo, però, si trova un’epoca in cui i centenari abbondavano, o almeno erano tante le persone che dichiaravano di aver superato il secolo. È in epoca romana, nel I secolo, che a Parma si contano ben cinque centenari, dei quali due di 125 anni!
Fra 73 e 74 d.C., quando l’imperatore Vespasiano assume anche la carica di censore assieme al figlio Tito, in tutto l’impero si svolge un censimento i cui risultati sorprendono lo storico Plinio il vecchio. Nella sua Naturalis historia osserva infatti: “CXX annos Parmae tres edidere, Brixilli unus, CXXV Parmae duo”, cioè “Tre cittadini di Parma e uno di Brescello dichiararono l’età di 120 anni, due di Parma 125 anni”. Lo stesso censimento registra anche un riminese, tal Marco Aponio, che dice di avere 140 anni, tanti quanti ne vata Marco Mucio Felice di Velleia. In tutta la VIII Regio, cioè l’Emilia, il censimento conta 81 centenari ed ultracentenari.
E oggi? L’Istat nel parmense rileva 38 uomini e 163 donne che hanno raggiunto i 100 anni, dei quali 15 uomini e 61 donne residenti in città. La soglia insuperabile sembra essere quella dei 113 anni: in Emilia-Romagna, da inizio secolo sono cinque le persone vissute così a lungo, una morta nel 2009, una nel 2014 e tre nel 2019.