
13.4.1858. La zecca di Parma stampa le sue banconote
13 aprile 1858 – Il Ducato di Parma autorizza la banca ufficiale dello Stato ad emettere cartamoneta. Da un anno, Parma possiede una banca centrale e si mette al pari con altri Paesi aggiungendo le banconote alle monete battute alla zecca.
La Banca degli Stati Parmensi viene fondata il 21 aprile 1857 con un capitale di un milione di lire. L’anno seguente, stampa le banconote, con tagli da 50, 100, 200, 500 e mille lire di Parma, per un valore totale di un milione e mezzo.
La cartamoneta parmigiana avrà vita brevissima. Nel 1861, la Banca parmense è assorbita in quella degli Stati Sardi: dal 30 marzo, le banconote ducali sono sostituite con altre del regno dei Savoia. Formalmente, mantengono valore legale fino al 1904, ma di fatto scompaiono presto tutte dalla circolazione, tanto che oggi non è noto neppure un solo esemplare delle 11.400 banconote impresse a Parma.
Esistono dei precedenti. Nel 1780, circolano anche nel parmense i “biglietti monetati” voluti da Carlo III re di Spagna e in epoca napoleonica diversi “assegnati”, che poi si rivelarono carta straccia. Il 15 marzo 1854, Carlo III di Parma emette buoni del tesoro da 20, 60, 100 e mille lire circolanti, ma hanno scadenza di un anno. Altra cartamoneta sarà emessa nei primi anni dell’Italia unita dalla Cassa di Risparmio di Parma, dalla Banca popolare parmense, da singoli Comuni e perfino da società di mutuo soccorso di specifiche categorie, ma con scarsissima circolazione. Nell’Ottocento, i parmigiani preferiscono ancora la moneta metallica.


