
5.11.1780. Le prime (fallimentari) banconote
5 novembre 1780 – Termina dopo brevissimo tempo nel Ducato di Parma il primo tentativo di introdurre banconote per i commerci.
Il duca Ferdinando, un Borbone, ha accettato che anche nel suo Stato si possano utilizzare come moneta di scambio i “biglietti monetati” emessi da suo zio Carlo III re di Spagna. Per finanziare campagne militari nelle colonie, Madrid ha infatti preso a prestito un’idea già in uso in Inghilterra e Olanda, emettendo cartamoneta. Chi l’acquista pagando in metallo, ottiene un piccolo interesse e poi può usarla come denaro circolante tanto quanto i soldi d’oro, d’argento, di bronzo e di rame da sempre in uso.
I “biglietti monetati” sono annunciati a fine settembre 1780 e possono essere spesi dal 1° ottobre seguente. Ma subito iniziano le speculazioni. Molti rifiutano il denaro di carta e altri lo accettano solo in cambio di forti sconti, come se la cartamoneta valesse molto meno di quel che c’è scritto sopra. Così, già in questo 5 novembre, a Parma la circolazione è sospesa. Ad aumentare lo scetticismo sul nuovo strumento finanziario è l’esito incerto della guerra fra Spagna e Inghilterra, soprattutto per gli scontri nelle colonie americane, le cui ricchezze sono a garanzia del valore di queste prime banconote. Insomma, l’operazione naufraga subito.
Diversi Stati italici, nella seconda metà del Settecento emettono banconote proprie, come la Toscana o il Piemonte. A Parma, invece, per vedere banconote circolanti emesse direttamente dal Ducato occorrerà attendere l’Ottocento, quando Parma si distinguerà nella penisola per i tagli molto elevati, fino a mille lire di Parma.


