9.5.1796. Napoleone fermato a suon di denari

9 maggio 1796 – Il duca Ferdinando firma un trattato con Napoleone Bonaparte. Il generale francese rinuncia ad occupare il Ducato di Parma in cambio di un’ingente somma di denaro, derrate alimentari ed alle più belle opere d’arte di qui. È più di quel che Napoleone avrebbe potuto prendersi razziando il territorio. Uno sforzo immenso per Parma, che però le vale un periodo di autonomia più lungo della maggior parte degli altri Stati italici nell’epoca napoleonica.

Le truppe del generale, impegnato nella Campagna d’Italia, si sono impossessate di Piacenza il 7 maggio. Napoleone potrebbe prendere Parma senza difficoltà, ma preferisce trattare. I suoi soldati lasceranno il Ducato già il 10 maggio. La Campagna finisce nel 1797 e tutti i regni attorno al parmense sono trasformati in repubbliche sul modello rivoluzionario francese. Tutti tranne il Ducato di Parma, che si mantiene indipendente fino al 23 ottobre 1802.

Per questo trattamento di favore, il duca Ferdinando paga tantissimo: l’accordo con Napoleone lo impegna a versare otto milioni di lire parmigiane – messe insieme attraverso prestiti pubblici forzosi e vendendo i beni dell’Ordine costantiniano di San Giorgio –, a fornire 1.700 cavalli e 2.000 buoi, a consegnare 10.000 quintali di grano e 5.000 quintali di avena, nonché a far arrivare direttamente a Parigi venti opere d’arte a scelta di Napoleone. Il futuro imperatore, in cima alla lista mette il quadro della Madonna di san Girolamo del Correggio e i marmi e i bronzi rinvenuti negli scavi archeologici di Velleia.