13.4.1782. Città in festa per le vacanze dello zar
13 aprile 1782 – Sono ospiti a Parma Paolo Romanov e Marija Fëdorovna, prìncipi di Russia. Lui diventerà zar 14 anni più tardi. Per ora ha il tempo di godersi la vita e viaggia per l’Europa.
Sono arrivati un venerdì sera e sabato lo dedicano alla conoscenza di Parma ed alla musica, la grande passione della coppia. La Gazzetta della settimana successiva, stampata da Bodoni, riporta la cronaca del mondano evento:
“Giunsero in questa Capitale sul fare della notte gl’Illustri Conti del Nord in una stessa muta con le Loro Altezze Reali il Signor Infante Duca, e la Signora Infanta Arciduchessa, che erano andate loro incontro fino ai confini. Smontarono al Regio Palazzo, e poco dopo passarono ad una sontuosa Festa di Ballo nel Regio Teatro; quindi ritornati in Palazzo cenarono con le Loro Altezze Reali”.
Sabato, dopo un altro pranzo di gala, i principi russi sono condotti in una visita guidata della città e poi ancora a teatro, ad assistere al dramma Alessandro e Timoteo. Ripartiranno la domenica, dopo aver visitato anche il palazzo del Giardino, diretti a Piacenza.
La coppia russa è impegnata nel Grand Tour dell’intero continente. Ha lasciato San Pietroburgo in settembre ed è in Italia da fine dicembre. Il viaggio dura già da sette mesi. Proseguirà ancora fino agli ultimi giorni dell’anno. Hanno visto Roma e Napoli e ora si dirigono verso la Francia.
Il passaggio da Parma li ha soddisfatti. In particolare, resterà loro caro il ricordo dell’Alessandro e Timoteo, musicato da Giuseppe Sarti su libretto di Carlo Gastone Della Torre (che da anni dedica i suoi lavori alla zarina Caterina II, madre di Paolo Romanov), tanto che appena rientrati in Russia, Sarti sarà chiamati a San Pietroburgo per dirigere la cappella imperiale e vi resterà tutta la vita.
Al successo dello spettacolo deve aver contributo anche il duca Ferdinando, che per accogliere degnamente il Romanov fa ridipingere al pittore Gaetano Ghidetti l’intero teatro; l’unica parte che l’artosta non ha fatto in tempo è realizzare è un nuovo sipario.