23.11.1920. Virginia maestra delle maestre
23 novembre 1920 – Un malore improvviso mette fine alla vita di Virginia Raschi, che – ironia della sorte – si accascia ai piedi della scalinata del collegio delle Orsoline. Proprio lei, che ha trascorso l’intera vita in un altro collegio in qualche modo concorrente, quello comunale del San Paolo.
Ha 77 anni, Virginia Raschi, e ormai cammina curva sul bastone. Ne aveva 14 quando entrò per la prima volta nel San Paolo, chiedendo di essere ammessa come alunna: non ne è uscita mai più, diventando da studentessa maestra, poi vice direttrice della scuola e direttrice del convitto. Il collegio ha aperto nell’autunno 1864, quando Virginia ha 21 anni: un anno dopo ne è già direttrice. Nel 1909 dirige anche la nuova Scuola di economia domestica.
Non ha mai cercato onori, si è sempre tenuta fuori dalla vita pubblica della città, eppure poche persone possono dire di aver contribuito tanto alla vita di Parma. Perché la signora Raschi ha educato tre generazioni di ragazze del parmense, praticamente tutte le maestre della città e una certa parte di quelle della provincia.
La Raschi muore che è ancora direttrice del convitto, ruolo tenuto per 56 anni.
L’ex monastero di San Paolo è la scuola normale di Parma dal 1861, dopo che la nuova Italia ha scacciato le Dame del Sacro Cuore che già vi avevano allestito un convitto. Convitto che riapre nel 1864 con nuovo accento laico, anche se Virginia Raschi ha sempre detto che è per fede cristiana che dedica la vita alle adolescenti: nella sua lista di valori, al primo posto ci sta Dio, al secondo il collegio.
La scuola è dedicata ad Antonietta Tommasini, Ferroni da nubile, parmigiana, pedagogista dilettante e amica intima di Giacomo Leopardi. È una delle figure che ogni giorno la signora Raschi addita alle sue allieve come modello.
Un anno dopo la scomparsa dell’amata direttrice, la città le dedica il chiostro del San Paolo, dove viene collocato un monumento con la sua effigie.