23.11.1496. Un Ufo a forma di falce
23 novembre 1496 – “Sopra il Contado di Parma apparve in Cielo una falce, che sopra di sé havea tre sanguinose stelle, e sotto tre altre di color verde, e apparve una horribil faccia d’huomo che con grandissimo spavento de riguardanti muggiva in aria”.
Così il cronista bresciano Elia Capriolo nel 1505 racconta di una manifestazione eccezionale nei cieli di Parma.
La strana apparizione nell’aria è raccontata nel 1588 anche da Ludovico Cavitelli, erudito di Cremona, che – tradotto dal latino – afferma: “E sopra alla campagna di Parma era una fiaccola ardente con tre stelle nella sua parte inferiore, e altrettante nella parte superiore, del colore del bronzo, con una faccia d’uomo orribile nell’aria, che si udì rimbombare”.
In realtà, nessuno dei due cronisti registra la data dell’avvistamento, ma una simile apparizione è riferita anche sopra Milano, nella sera che segue la morte di Bianca Sforza, figlia di Ludovico il Moro e moglie di Galeazzo Sanseverino, signora di Bobbio, defunta proprio il 23 novembre 1496: “di notte sopra il castello apparvero grandissimi fuochi”, scrive nel 1503 Bernardino Corio, storico di Milano. O come registra Cavitelli: “Per molti giorni si vide una fiamma ardente nell’aria sopra il castello di Milano”.
Che cos’è questa falce o fiamma che appare in cielo, circondata da luci che paiono stelle e dalla quale spunta la faccia di uomo, vista sia a Parma che a Milano?
Per Corio, si tratta di un presagio funesto, “Prodigij della futura ruina della casa sforzesca” (si riferisce all’amata moglie del Moro, Beatrice d’Este, morta di parto il 2 gennaio 1497, senza la quale il signore di Milano si trasforma in tiranno). Elia Capriolo invece vi vede il segno della collera divina per tutte le cattiverie del suo tempo: “dubitar non si può che tutte queste cose non siano avvenute ragionevolmente, e che no habbino a venirne anco del peggiori, perché profanata la Religione, corotta la Giustizia, violata la fede, estinta la carità”.
Nel XXI secolo, invece, ci sono persone che hanno riletto questi racconti come testimonianza di un Ufo di passaggio sull’Italia settentrionale. Un disco volante in visita a Parma e a Milano, dal cui finestrino si sporge un extraterrestre; forse ha provato a salutare, ma non viene capito da chi osserva sgomento da terra.
Nel 1859, riportando la notizia, lo storico Angelo Pezzana attribuisce l’avvistamento a “menti affascinate da’ volgari pregiudizi, che dominano quasi universalmente a que’ tempi dall’infima plebe fino al trono imperiale”. Insomma, dove vola questo Ufo? Nel cielo sopra Parma o nella fantasia dei suoi abitanti?