20.4.1771. Goya bocciato al concorso in Pilotta
20 aprile 1771 – Francisco Goya partecipa al concorso di pittura indetto dall’Accademia di Belle Arti di Parma. Il dipinto rappresenta “Annibale vincitore contempla per la prima volta l’Italia dalle Alpi”, tema scelto dalla stessa accademia, in riferimento ad un sonetto dell’abate Carlo Innocenzo Frugoni, morto tre anni prima.
Goya è in Italia da circa un anno e mezzo. Per questo concorso non si risparmia e prima di attaccare la tela, stende diversi lavori preparatori: chissà con quali ambizioni ha risposto alla proposta parmigiana.
La lettera che accompagna il dipinto, spedita in questo giorno da Roma a Carlo Castone della Torre Rezzonico (e tuttora conservata presso la Pilotta), recita: “Doppo di avere preventiva.te avvisato all’Ill.ma del cuadro che io faccevo per il Concorso di codesta Reale Accad.a sono ora di nuovo dargli avviso di aver consegnato il mio cuadro alla Posta […]. Spero che […] le mie deboli forze siano compatite”, firmato Fran.co Goja.
Ma non vince: la giuria gli preferisce un olio di Paolo Borroni, accusando l’opera dello spagnolo di “discostarsi dal vero”. Goya deve accontentarsi di una menzione d’onore, assegnata con con 6 voti su 15.
Goya lascia Roma, anche per sfuggire alle accuse di aver concupito una giovane destinata al monastero. Prima di tornare in Spagna compie un tour nel Nord Italia, anche per conoscere quel Borroni che lo ha superato. Passa pure da Parma e nel suo “Cuaderno italiano” la inserisce nella lista de “las mejores” città, con un accenno alla Cittadella.
E il quadro? Goya lo porta con sé a Saragozza e poi scompare per un paio di secoli. La tela ha ottenuto la sua meritata fama solo in tempi recentissimi. Il 14 aprile 2021 l’associazione Amici del Museo del Prado la ha acquistata per 3,3 milioni di euro, per donarla alla grande pinacoteca di Madrid, dove ora è esposta come miglior risultato della fase giovanile del grandissimo pittore, quando ancora era in cerca di una corte dove esprimere la sua arte. Da Parma, il direttore del Complesso monumentale della Pilotta Simone Verde ha provato a chiedere di riportare qui l’opera, ma non è stato ascoltato. In Pilotta c’è invece il dipinto di Borroni, allievo dell’Accademia che lo premiò facendosi scappare Goya; diventerà pittore di Corte a Torino.