19.4.1310. Un tornado che fa volare le persone
19 aprile 1310 – Un vento così non l’ha mai visto nessuno da queste parti. Un vero tornado. Un vento tanto forte da sollevare le persone da terra! È soffiato sulle campagne della val Parma, su appena a monte di Langhirano, dove c’è il rio Fabiola e un mulino (anche oggi, a 700 anni di distanza, c’è un mulino con lo stesso nome). Il vento si è alzato improvviso e poi ha sollevato anche la gente!
È la domenica di Pasqua e un gruppo di ragazze e di ragazzi è andato al pomeriggio a far balli e giochi all’aperto. Nel medioevo i giochi non sono cose da bambini: si gioca a mosca cieca e a nascondino anche da adulti. E mentre questi sono lì che si divertono, scoppia il temporale. Non c’è il tempo di trovare un riparo che il cielo già rovescia di tutto: pioggia a dirotto, fulmini e questo vento eccezionale. Anzi, due diverse correnti d’aria che si incontrano qui, sul rio Fabiola. E il vento tira su da terra di tutto. I sassi del fiume come grandine, i rami e alla fine pure le persone, proprio quei giovani fino a un attimo fa erano presi nei loro giochi. Dopo aver turbinato a mezz’aria, i ragazzi ricadono pesti e sconvolti a un tiro d’arco di distanza.
L’evento mai più ripetuto è letto come un segno: non si passa la domenica della risurrezione in bagordi! Questi giovani avrebbero dovuto restare a pregare in una chiesa.
E non è l’unico segno irripetibile che le cronache del tempo hanno registrato in questi giorni. Sempre nell’aprile 1310, ma a Colorno, è stata vista una nube di locuste così vasta e così densa da coprire la luce del sole. Le locuste si sono divise in due gruppi che si sono poi scontrate e gli insetti acciaccati sono precipitati al suolo morti, tanti da riempire secchi e secchi.
Il Trecento sarà un secolo davvero duro, fra guerre e pestilenze. Non poteva mancare qualche segno ad annunciarlo.