Cultura & Società,  Epoca Moderna

8.3.1641. Infanzia, l’età più pericolosa

8 marzo 1641 – Nasce il bimbo Domenico Giuseppe Gervaso. È figlio di uno scrivano che vive in Oltretorrente di nome Andrea, e da grande diventerà un agricoltore.

Cosa ha di speciale questo bambino? Che sopravvive! Suo padre Andrea ha finalmente il maschio che tanto desiderava. Dei sette figli nati prima, solo Dalia Maria ha superato l’infanzia. Tutti gli altri non hanno resistito che poche settimane o anche solo pochi giorni.

Per gran parte della storia umana, nascere è stato qualcosa di molto pericoloso. Dal Medioevo, per tutta l’Epoca moderna e fino agli anni ‘70 dell’Ottocento, ogni cinque bambini nati, due non sopravvivevano (400 su mille). Un tasso di mortalità infantile cento volte maggiore di quello attuale.

Il nostro Andrea ha avuto tre mogli e ha lasciato scritto di aver voluto molto bene a tutte e tre: Giulia Allegri, Antonia Bertinelli di Sala e Giovanna Buzzi di Tizzano.

La prima moglie gli ha dato Domenico Giuseppe nel 1626, morto a due mesi; Giuseppe Domenico nel 1627, sopravvissuto sette mesi; Dalia nel 1629 morta prima di compiere due mesi; Dalia Giulia nel 1630, che si è spenta a sei settimane. Pochi giorni dopo l’ultimo parto se ne è andata anche la mamma, contagiata da una qualche malattia epidemica che colpisce Parma in quest’anno.

Andrea si risposa. Dalla seconda moglie nascono nel 1634 Domenico Giuseppe Pancrazio, morto a 16 mesi; nel 1636 Dalia Maria, la prima a superare l’infanzia (vivrà fino a 74 anni); nel 1639 Giulia Lucia Annunciata, che muore a 9 mesi, due giorni dopo la madre.

Andrea lascia la città, va a vivere a Viarolo e contrae il suo terzo matrimonio. Questo è più fortunato, perché i nati dalle terze nozze saranno quasi tutti molto più robusti dei precedenti. Il primogenito di Giovanna è il nostro Domenico Giuseppe Gervaso, nato in questo 8 marzo 1641, poi viene suo fratello Giuseppe Giovanni Patrizio nel 1642, quindi la sorella Giulia Antonia nel 1643; tutti e tre vivranno a lungo. Nel 1645 tocca ad Andrea Agostino Ludovico, l’unico a trapassare in età infantile, ad un anno. Pure i figli successivi avranno tutti una lunga vita: Lucia Annunciata, classe 1647; Maria, del 1648; Francesco Antonio, 1651; Giovanni Nicola, 1653; Antonio Gioacchino, 1655.

Alla fine, lo scrivano Andrea ha avuto 17 figli, dei quali sette morti in tenerissima età. Perfettamente nella media statistica.

La storia si ripeterà con il nostro Domenico, che da adulto si sposerà due volte, con Maria Musi e poi con Lorenza, avrà otto figli e ne vedrà morire sei. In realtà, non tutti i decessi dei figli avvengono in età infantile: le figlie Margherita Teresa e Caterina Geltrude muoiono entrambe nel 1697 rispettivamente a 18 e 15 anni di età.

Domenico, che ha imparato a scrivere dal padre, annota su un diario di famiglia tutti questi avvenimenti e le parole di maggior dolore sono proprio per queste ultime due ragazze. Forse si era convinto che il più era fatto, ma è stata una drammatica illusione.

La mia cara Caterina, con gran pianto di me e di tutti di mia casa, morse adì 15 di aprile 1682 a hore 20, in domenica di Concepcione et piacia Dio mai la dimentichi”. “La mia Margerita Teresa si è volata al Paradiso e non me la dimenticherò mai mai, per esser virtuosa”.

Non si creda che una mortalità infantile tanto elevata sia problema solo della povera gente. La morte è una livella anche quando si parla di bambini. Come perdevano molti figli quelli del popolo, così ne perdevano anche i nobili.

È emblematico il caso del duca Ranuccio II Farnese, che fra 1661 e 1679 ha quattordici figli, dei quali solo sei superano l’infanzia. Di nuovo un dato che corrisponde al tasso di 400 su mille.

La gran parte dei figli del duca muore a pochi giorni dal parto, evento che costa la vita anche a due delle sue tre mogli.

La prima moglie è Margherita Violante di Savoia, che dà alla luce una femmina subito spentasi e poi un maschio, che sopravvive un giorno. Questa seconda gravidanza è fatale alla donna.

I tre figli della seconda moglie, Isabella d’Este, arrivano tutti all’età adulta, ma nel terzo parto muore la madre.

La terza moglie è Maria d’Este, che avrà nove figli. Una muore poco prima di compiere due anni, due a pochi giorni dal parto e altri tre alla nascita, comprese le gemelle Vittoria e Caterina.

Danza macabra
(fine XV sec., manoscritto Français 995, Biblioteca nazionale di Francia)
Danza macabra
(fine XV sec., manoscritto Français 995, Biblioteca nazionale di Francia)

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