Cultura & Società,  Età contemporanea

17.10.1938. Il poeta Mario Luzi prof del Melloni

17 ottobre 1938 – Al Real Istituto tecnico Macedonio Melloni si svolge la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico. Un anno vergognoso per la scuola italiana: le lezioni ripartono senza gli alunni di famiglia ebraica, come imposto dalle prime leggi razziali. A Parma sono sei i bambini allontanati dalle scuole di base e dodici i ragazzi dalle superiori e università. Poi verranno cacciati anche docenti e tecnici ebrei: quattro professori dall’Ateneo, alcuni maestri dal conservatorio, una quindicina di insegnanti supplenti dalle scuole.

Tuttavia, nel ricordo della triste ripresa delle lezioni 1938, c’è anche una nota positiva. La città ha la fortuna di accogliere un nuovo docente di Latino e Storia di indubbio valore. Il poeta Mario Luzi, fresco di nomina, è stato assegnato proprio all’istituto Melloni, dove resterà due anni.

Lo scrittore conosce già Parma, perché il suo editore è Guanda, che proprio in queste stesse settimane ha mandato alle librerie il primo saggio critico di Luzi, L’opium chrétien, mentre la prima raccolta di versi l’aveva già stampata tre anni prima. Dopo il trasferimento, qui troverà anche un buon amico, Attilio Bertolucci. Ma l’impressione che la città gli lascia non è positiva, per lui appartiene alle “città dimenticate”, come scrive in un verso del 1939.

Il breve periodo parmigiano di Luzi, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, torna più volte nelle sue lettere:

Rimpiango dunque te, o aurea Parma, e te, o estroso Zacinto. Sono tornato tutto pieno di voi, del vostro eccezionale assortimento. E pensare che io dovevo, ai tristi tempi parmigiani, starmene solo e oscuro, nonché un po’ disdegnoso e andare magari a passarmi le serate con i maestri elementari, a un tavolo di gioco”. Ma poi preferisce andare altrove e dimenticare la città dei suoi primi studenti: “Per esperienza so come la vita a Parma o in un qualsiasi altro luogo del genere invita all’oblio”.

Anni come il 1938 e 1939, effettivamente, chi mai potrebbe avere voglia di ricordarli?

Mario Luzi

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.