Epoca Moderna,  Scienza & Tecnica

7.9.1821. Il ponte più lungo d’Europa

7 settembre 1821 – Il nuovo ponte sul Taro della via Emilia è aperto al traffico. Un tratto di strada di 565 metri e mezzo sospesi su venti archi e 19 pile. Al momento della cerimonia di inaugurazione, che si svolge il 10 ottobre, viene presentato come il ponte più lungo d’Europa.

Il ponte è costato esattamente 2.061.505 lire e 7 centesimi, pagati dallo Stato di Parma, ed oltre cinque anni e mezzo di lavoro. L’ordine di costruire l’infrastruttura è stato dato il 25 febbraio 1816 a nome della duchessa Maria Luigia, alla quale la memoria dell’infrastruttura resta ancor oggi legata. In realtà, però, a quella data la duchessa non è ancora giunta a Parma – arriverà fra poche settimane – e furono gli amministratori scelti da Vienna a volere il ponte.

Il progetto è dell’architetto Antonio Cocconcelli. La prima pietra viene posata il 10 ottobre del 1819, sul fianco destro, alla presenza di molte autorità. Il cantiere è gestito dal costruttore Amedeo Rosazza, che ha il diritto di costringere al lavoro ogni mendicante di Parma, dietro giusto compenso.

Il ponte verrà abbellito nel 1828 da quattro statue, che rappresentano i fiumi Parma, Taro, Enza e Stirone, opera di Giuseppe Carra.

Quello di Maria Luigia non è il primo ponte di Ponte Taro. A congiungere i due tratti della via Claudia (per tutto il Medioevo e oltre è così che viene chiamata la via Emilia) vi fu certamente un ponte in epoca romana. Vi furono diversi ponti pure nel Medioevo, pure con un convento attiguo e monaci che ospitavano i viaggiatori. Sono stati tutti demoliti da occasionali piene. Fra una ricostruzione e l’altra il Taro si passava su un traghetto, come si faceva nei secoli che hanno preceduto il 7 settembre 1821. Quest’ultima infrastruttura inaugurata ne 1821, più ampia e più alta, invece, pare capace di resistere alle acque ed ai secoli.

Litografia di Isidore Laurent Deroy su disegno di Pietro Mazza,
in Monumenti e Munificenze di Sua Maestà Principessa Imperiale Maria Luigia Duchessa di Parma Piacenza e Guastalla,
Paolo Renouard, Parma 1845

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