7.11.1556. L’avventuroso viaggio della duchessa Margherita
7 novembre 1556 – La duchessa di Parma, assieme al figlio erede al trono e ad un seguito di 168 persone con 172 cavalli, parte per un viaggio attraverso tutta l’Europa. Il giovane Alessandro Farnese ha 11 anni e deve raggiungere lo zio Filippo II nei Paesi Bassi per completare la sua educazione. La duchessa, Margherita d’Austria, desidera conoscere suo fratello, che non ha mai visto, e lo accompagna.
Suo marito, il duca Ottavio, è rimasto a Parma a badare al Ducato. Margherita avrebbe voluto un valente uomo d’arme a guidare la spedizione, ma costerebbe troppo, così è lei stessa a capo della corte viaggiante, nell’inverno più rigido del secolo. “Un viaggio sì fatigoso et lungo senza l’aiuto et senza consiglio et con pochissimi danari, cosa che farebbe sbigottire ogni valente homo, non che me”, scrive la duchessa alla partenza.
Già il 12 ottobre, Margherita ha lasciato Parma per Milano e qui ha atteso tutta l’ampia scorta. Sperava di partire prima del freddo, ma le cose vanno per le lunghe. Arriverà a Bruselle (Bruxelles) il 26 dicembre, dopo ben sette settimane di cammino. Margherita è solitamente in carrozza, ma nei tratti più impervi deve camminare come tutti.
La comitiva taglia la pianura Padana, risale l’Adige, varca il Brennero, scende a Ispruch, (Innsbruck), passa in Baviera, risale il Reno e nell’ultimo tratto taglia per Lovagna (Lovanio), ospitata in locande, castelli e monasteri, attraverso cento avventure.
A Mitonvaldo (Mittenwald), gli italiani trovano l’intero paese ubriaco, per una festa della birra; scoppia una rissa e i parmigiani feriscono due del posto, ma finalmente si trova qualcuno sobrio che rimette le cose in ordine e invece che boccali offre alloggi. In un villaggio chiamato Obersen, nel Palatinato, si imbattono in un’assemblea di 600 contadini e temono per la loro incolumità. Ancor più paura hanno nella zona di Eselingha (Esslingen), dove c’è la peste. A Pigna (Bingen) un oste si rifiuta di dare alloggio alla carovana, ma interviene il borgomastro che arresta l’oste. A Ulma (Ulm), al contrario l’oste è così ospitale che, pur luterano, fa voto di non mangiare più carne al sabato per il resto della vita se il cardinal Farnese sarà eletto papa. A Bromacia (Worms), la duchessa Margherita sperava di potersi imbarcare e proseguire discendendo il Reno, ma il fiume è ghiacciaio e cambia strada. A Falchiberche (Valkenburg) la strada è ostruita dalla neve e per proseguire devono essere ingaggiati trenta uomini per spalare.
Un viaggio che stupisce i viaggiatori, come quando bevono ottimo vino servito non in bottiglie di vetro come è in uso a Parma, ma di terracotta. O quando vedono bruciare la “terra nera” della Ruhr nei caminetti: il carbone. A Colonia, Margherita e Alessandro visitano le reliquie dei re magi e la testa di sant’Orsola.
Finalmente giungono a Maastricht, dove la compagnia deve sostare due giorni per aspettare gli abiti di gala, rimasti su carri attardati ma indispensabili a Bruxelles. Qui, l’intera corte spagnola li attende e Filippo II accoglie sorella e nipote con onori e affabilità che raramente concede. È l’inizio di un durevole e proficuo rapporto.
Margherita tornerà a Parma e ripeterà altre due volte il viaggio fino a Bruxelles, badando a muoversi sempre in stagioni più miti. Nel 1559 parte a maggio e va a Bruxelles per diventare governatrice dei Paesi Bassi spagnoli, carica che tiene fino al 1567. Nel 1579 parte a luglio e all’arrivo diventa governatrice delle Fiandre.
Alessandro trascorrerà gran parte della vita nelle Fiandre, diventando comandante degli eserciti spagnoli e governando Parma per interposta persona.