Antichità,  Cronaca

13.7.176 a.C. Parma roccaforte nella guerra contro i Liguri

13 luglio 176 a.C. – Il Senato ordina la guerra contro i Liguri, che si sono ribellati al giogo di Roma. Le tribù di Friniati, Garuli, Hergates, Lapicini e Apuani si sono unite nel tentativo di scacciare i dominatori venuti da sud e hanno attaccato alcune città.

Parma si salva, perché il proconsole Caio Claudio Pulcro ha posto proprio qui la base per il suo esercito. Parma – fondata pochissimi anni prima – è la roccaforte da cui parte la reazione romana.

A Parma, come racconta Tito Livio, il generale “radunò truppe di emergenza in aggiunta a quelle che egli aveva con sé”. Poi parte per affrontare i Liguri, che dopo aver occupato Modena, si sono arroccati nell’Appennino reggiano.

Lo scontro è impari: le legioni di Caio Claudio venute da Parma, assieme ad altre sul versante opposto, partite da Pisa, fanno strage dei nemici. Tito Livio parla di 5.000 morti fra i Liguri a fronte di solo 52 soldati romani uccisi nella battaglia decisiva in alta val Secchia.

I Romani hanno sottomesso definitivamente tutto l’Appennino, con la sola eccezione del territorio dei Veleiati, che resteranno indipendenti ancora per un paio di decenni.

Soldati romani, dettaglio de Morte di Pallante, olio su tela di Jacques Sablet, 1778, Galleria Nazionale di Parma
Soldati romani, dettaglio de Morte di Pallante, olio su tela di Jacques Sablet, 1778, Galleria Nazionale di Parma

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