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5.4.1968. La rivoluzione degli universitari

5 aprile 1968 – Anche a Parma “scoppia la rivolta”. Gli studenti occupano la sede centrale dell’Università. È la prima, la più forte, la più duratura e la più convinta delle proteste di questo anno entrato nel mito.

I ragazzi trovano l’immediato appoggio delle istituzioni cittadine, governate dal Pci, tanto che il vicepresidente della Provincia Fausto Bocchi fa consegnare letti per gli occupanti. Altri donano cibo e perfino soldi. Con questo sostegno, morale prima ancora che materiale, i contestatori tengono duro quasi tutto il mese. Nei giorni precedenti hanno presentato un documento che chiede più libertà per gli studenti e nell’insegnamento. Alla fine dell’occupazione, l’Ateneo accetterà la gran parte di quelle richieste.

Ma il tempo logora anche chi ne ha tanto davanti. Nella notte del 24 aprile, gruppi di destra assaltano le aule occupate. Intervengono i carabinieri, che sgomberano tutti. L’azione delle forze dell’ordine non è stato ordinata da nessuno e suscita nuove proteste. Viene proclamato lo sciopero generale e la città resta senza autobus e senza spazzini. Il 25 gli studenti tornano di nuovo ad occupare la sede centrale dell’Ateneo, ma il giorno dopo, riuniti in assemblea, decidono di tornare a casa.

Gli studenti cercheranno di riaccendere la miccia della protesta in agosto. L’Ateneo è di nuovo occupato il giorno 15, ma stavolta dura poco: già il 20 sono fatti sgomberare di forza. Questa volta sono pochi, perché d’estate molti ragazzi sono tornati a casa in altre città, e perché il sostegno politico stavolta è blando.

Blanda riuscirà anche la terza ed ultima occupazione, dell’Università, all’inizio del 1969, che coinvolge tre facoltà.

Nel frattempo c’era stata anche l’occupazione della cattedrale. Il 14 settembre 1968, ventitré giovani appendono uno striscione fra le colonne del protiro, entrano e iniziano a discutere di riforma della Chiesa, partecipano alla messa e all’ora di chiusura si fanno trascinare fuori dalla polizia. È sufficiente per attirare l’attenzione di tutta Italia; ne parla anche il papa.

Tanto è bastato per dar forma alla mentalità di un’intera generazione.

Manifestazione studentesca in piazza Garibaldi a Parma nel 1968
Manifestazione studentesca in piazza Garibaldi a Parma nel 1968

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