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4.6.1923. La febbre di Tutankhamon contagia Parma

4 giugno 1923 – Anche Parma è contagiata dalla febbre di Tutankhamon. Da qualche anno, il faraone ritrovato nella Valle dei Re in Egitto è diventato uno dei personaggi più noti del mondo. La scoperta della sua ricchissima tomba ad opera dell’archeologo Howard Carter nel 1922 ha lanciato la moda dell’antico Egitto, che influenza ogni aspetto della cultura. In onore del sovrano del XIV secolo a.C. sono composte canzoni, inventate ricette, creati gioielli, disegnati mobili ed edifici (il movimento dell’Art Déco deve molto a quel ritrovamento).

A Parma, lo stile del momento arriva anzitutto negli abiti. In questo 4 giugno, inaugura in via Cavour una boutique chiamata “Industria della seta italo-americana”, un merchandising di un secolo fa con negozi in 18 città. E per attirare le parmigiane, lancia i tessuti di seta ispirati agli oggetti emersi dal sepolcro del faraone.

In vetrina ci sono i tessuti crêpe Tut-Ank-Amen, gli shantung – la seta grezza – Tut-Ank-Amen, la seta Tut-Ank-Amen e altre stoffe particolarmente luminescenti trattate col radio (ancora non se ne conoscono i pericoli) anche queste intitolate a Tut-Ank-Amen. Per comprare un metro di antico Egitto bastano 35 lire.

La guerra è ancora un ricordo vicino, in questo 1923, e per dimenticarsi del presente nulla è meglio che giocare a vivere in un passato di 4.200 anni fa.

Tutankhamon

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