
4.4.1768. Raccolta differenziata già 250 anni fa
4 aprile 1768 – Parte il primo servizio di raccolta dei rifiuti a Parma. Dopo lunga preparazione, la Congregazione degli edili assegna l’incarico a Bartolomeo Speciotti, che ha organizzato la nuova attività in ogni dettaglio.
In giorni prestabiliti, dalle quattro maggiori porte della città parte un carro dipinto di giallo, trainato da una coppia di buoi. Quattro uomini seguono ciascun carro, per raccogliere tutta l’immondizia che i cittadini ammassano in strada accanto alle canalette che accompagnano ogni via. Alla fine del lavoro, i quattro carri si incontrano in piazza. I carri sono stati costruiti appositamente per portare la maggior quantità di spazzatura, con le sponde alte. Il colore, così vistoso, rende ben riconoscibili i mezzi di questa pionieristica nettezza urbana.
Il governo ducale assegna a Speciotti 4.000 lire annue per il servizio. Ma la gran parte del ricavo deve venire dal recupero del materiale di scarto. Sì, il concetto di riciclo è già ben presente in questo 1768, forse più diffuso che non in epoche successive. Tutto può essere riutilizzato, anche gli avanzi del cibo, che diventano mangime per i maiali.
L’iniziativa di Speciotti, però, non ha successo. Al termine dell’appalto, che dura tre anni, lamenta forti perdite e non intende rinnovarlo. Il motivo? Spesso, i carri gialli non fanno in tempo ad arrivare a raccogliere gli scarti, che già la gente è venuta a cercare fra i rifiuti i materiali riutilizzabili, così i netturbini ufficiali tornano a casa con i carri semivuoti, senza nulla di rivendibile.
Ad andare davvero a ruba è il letame, prodotto nelle tante stalle che sono in città: invece dell’automobile, nel Settecento in garage si tengono i cavalli. L’imprenditore della pulizia Speciotti contava di fare buoni guadagni proprio cedendo il letame urbano ai contadini, ma in tanti hanno avuto la stessa idea. Così Parma perde la raccolta dei rifiuti. Si torna ad arrangiarsi ognuno per sé.


