8.12.1811. Torna alla luce la miracolosa Madonna dell’Aiuto
8 dicembre 1811 – L’immagine della Madonna dell’Aiuto viene soccorsa in San Quintino. È la seconda volta che questo affresco ritenuto miracoloso si salva dalla distruzione.
Il dipinto compare dietro un muro semidiroccato della chiesa del monastero di San Cristoforo il 14 luglio 1723. L’immagine era stata dipinta nel Cinquecento (secondo alcuni da Michelangelo Anselmi), ma per motivi dimenticati era stata poi coperta da intonaco e mattoni. Il suo rinvenimento è salutato dal vescovo Camillo Marazzani come un segno: la Madonna è apparsa per aiutare i parmigiani bisognosi, afferma a gran voce dopo esserle rimasto davanti genuflesso a lungo. Da quel momento, l’affresco prende il nome di Madonna del “aiuto de’ cristiani” e tantissime persone vi pregano di fronte. In molti riferiscono poi di avere ricevuto grandi grazie, in termini di incontri fortunati, pericoli scampati, malattie guarite, problemi risolti.
Il successo è tale che la disastrata chiesa di S. Cristoforo (in via XXII Luglio) riceve tante offerte da poter essere ricostruita bella come non era mai stata. La ritrovata immagine è salva.
Ma arriva Napoleone, che nel 1811 sopprime tutti i conventi di Parma tranne uno. Che fine farà la Madonna dell’aiuto? Chiesa e convento sono adattati ad usi profani, ma un gruppo di fedeli riesce a staccare il dipinto di Maria prima che venga distrutto. La Chiesa di Parma decide di ricoverarlo nella chiesa di San Quintino. Viene attrezzata appositamente una nuova cappella per ospitarla e in questo 8 settembre, una delle principali feste mariane del calendario, l’effige è collocata nella sua nuova sede, con una cerimonia molto partecipata.
Tuttavia, Parma è ancora governata dai francesi, che non gradiscono troppo chiasso attorno ad una Madonna. Così, per una grande festa, con massima pompa, si dovrà attendere la Restaurazione. La nuova salvazione del dipinto della Madonna dell’aiuto è celebrata con tre giorni di riti dal 13 al 15 luglio 1823, a cent’anni dal ritrovamento. In quel giorno, non solo l’intera chiesa di San Quintino, dentro e fuori, è addobbata con sete, stoffe dorate e argentate e ghirlande di fiori, ma perfino tutte le case che le stanno attorno.