9.9.1943. Arrivano i nazisti, nasce la Resistenza
9 settembre 1943 – Parma è svegliata nella notte dalle cannonate dei tedeschi. Come immediata reazione all’armistizio dell’8, le truppe del colonnello Hansen sono calate nel parmense attraversando il ponte di Casalmaggiore: il piano Achse. Attorno alle 2,00 del mattino, una colonna di carrarmati entra in piazza Garibaldi e un proiettile di cannone è sparato contro il Palazzo del Governatore, dove è il comando di presidio; qualche piantone spara ed uno rimane ucciso.
Alle 4,00 del mattino, i carrarmati tedeschi circondano la Cittadella, la Pilotta, l’edificio delle Poste in via Pisacane ed entrano nel Parco Ducale, per occupare la Scuola di applicazione di fanteria, dove ufficiali e cadetti improvvisano una disperata difesa. Resistono fino alle 7,00, lasciando sul campo cinque morti e 20 feriti.
Proprio alla stessa ora, arrivano a Parma anche i blindati italiani del 433° Battaglione M, venuti da Fidenza per difendere la città. Una breve battaglia si combatte lungo viale Caprera, con sei militari italiani caduti. Le forze sono impari e i tedeschi hanno facile ragione dei difensori. Alle 9,00 Parma è completamente in mano ai tedeschi. Sarà liberata solo il 26 aprile di due anni più tardi.
Ma il 9 settembre 1943 è anche la data di nascita della Resistenza a Parma. Alla preponderante forza militare degli invasori, si può rispondere solo con azioni di disturbo attraverso una rete clandestina aperta a tutti coloro che non intendono piegarsi alla violenza nazista. Così venne deciso la sera del 9 settembre in una riunione carbonara dei dirigenti del Partito comunista in casa del medico Luigi Braga a Mariano, partecipata da Virginio Barbieri, Giacomo Ferrari, Dante Gorreri, Umberto Ilariuzzi, Remo Polizzi, Luigi Porcari, Bruno Tanzi e alcuni altri. Una Resistenza che durerà fino alla liberazione.