9.9.1417. La spedizione dei capitani di ventura
9 settembre 1417 – Pandolfo Malatesta signore di Bergamo entra a Parma. È arrivato con 1.500 cavalieri e 500 fanti, preceduto da diverse bombarde, munizioni e vettovaglie. È venuto a fare la guerra. In pianura Padana, nei primi decenni del Quattrocento, non si fa che combattere. La Lombardia è in preda ai condottieri di ventura, che mutando continuamente alleanze e nemici, si contendono il controllo di città sempre peggio ridotte.
Questa volta, l’obiettivo è Piacenza, che è stata presa da Filippo Maria Visconti. La controffensiva parte da Parma. La milizia del Malatesta si accampa a Castelguelfo. A questa si uniscono le truppe di altri signori della guerra: Cabrino Fondulo, signore di Cremona, arrivato a Parma con 60 cavalieri; Uguccione dei Contrari, al servizio di Niccolò III d’Este (che nel 1417 è anche signore di Parma); Bartolomeo Arceli, fratello di Filippo ancora asserragliato nel castello di Piacenza; Alberico da Barbiano signore di Belgioioso; e Francesco della Mirandola. Ognuno di loro ha portato i suoi soldati e le sue armi.
La spedizione ha successo. Le milizie prima bruciano Castell’Arquato, poi altri quattro borghi lungo la strada per Piacenza, che viene abbandonata dagli occupanti prima del loro arrivo dopo aver scacciato tutti gli abitanti. Per un anno, Piacenza resta disabitata: solo tre persone possono restare dentro le mura e nella piazza cresce alta l’erba.
Pandolfo Malatesta torna a Parma il 24 ottobre, diretto verso il Veneto. Ospitato nelle case di Cristoforo dei Valeri, 50 dei suoi cavalli devono essere tenuti nelle stalle di altrettanti parmigiani per i tre giorni della sua sosta. Le guerre continuano.