9.7.1481. L’anno della fame
9 luglio 1481 – Viene imposto il divieto di trasportare frumento fuori dalle mura di Parma per almeno tre mesi. Viene proibito anche il trasporto di cereali fra un paese e l’altro del contado. Per chi trasgredisce l’ordine è prevista la forca. È iniziata la carestia e ogni pugno di farina è vitale per la città.
A fine XV secolo, Parma è sottoposta a Milano e Ludovico il Moro ordina ai Sanvitale, feudatari di Sala e dintorni, di consegnare alla città meneghina 300 moggi di grano, perché l’insufficienza di derrate riguarda l’intera pianura Padana.
Quello del 1481 è uno degli infiniti esempi di anni senza cibo a sufficienza, che si ripetono nel corso di tutta la storia. La carestia è un problema che oggi non si conosce più, ma per i nostri antenati è stata una minaccia sempre incombente.
La carestia del 1481 segue un periodo di generale carenza di cibo; in particolare, ad aggiungersi a problemi che si trascinano c’è una grande piena del Po, che a seguito di intense e continuate piogge rompe gli argini ed esonda nelle campagne, lasciandole allagate per 50 giorni, qualcosa che non si vedeva da un secolo.
Questa volta la colpa è un disastro naturale. Ma le cause delle crisi alimentari sono molto più spesso azioni umane: le guerre, che devastano coltivi e stalle e diffondono malattie umane ed animali. Inevitabilmente, in queste condizioni la terra è poco lavorata e produce in misura insufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione. Ma non mancano le speculazioni, economiche e ancor più spesso politiche, trattenendo le scorte per mettere in difficoltà i paesi rivali.
I tentativi della popolazione di prevenire il ripetersi della carestia si scontrano spesso con altre esigenze. Ad esempio, nel 1480 sono presi provvedimenti per impedire l’allevamento di maiali nelle strade di Parma; molte famiglie avevano provato a garantirsi carne tenendo uno o due porci di fronte a casa, ma il tentativo si scontra con evidenti esigenze igieniche.Insomma, se oggi Parma è riconosciuta perfino dall’Unesco come Città della gastronomia, in passato è stata anche città alla fame.