Cultura & Società,  Medioevo

9.5.1398. La prima cappella del duomo

9 maggio 1398 – Con formale atto notarile, il vescovo di Parma Giovanni Rusconi fonda la cappella che sarà il suo proprio sepolcro, nella cripta della cattedrale.

Forse si sente vecchio. Forse ha capito che questa parte del suo duomo ha urgente bisogno di una modifica. E così inaugura l’uso delle cappelle private all’interno della cattedrale.

Alla fine del Trecento, tutta l’area intorno al duomo è un cimitero, così come gli spazi accanto a diverse altre chiese. Con Rusconi, le sepolture passano all’interno, anche per chi non è proclamato santo o almeno in odor di santità.

Rusconi non lo fa apposta, a cambiare così tanto il costume. Nel finanziare la cappella che ancor oggi porta il suo nome, vuole piuttosto metter fine ad una situazione di degrado che interessa il retro del duomo. Nel 1398, la cripta è più piccola di quella che verrà poi e accanto c’è un portico, sopra al quale sta la sagrestia. Quel portico è però spesso sporco, ci sono carcasse di animali e qualche parmigiano vi si apparta per i suoi affari illeciti, senza alcun rispetto per le sepolture attorno.

L’idea del vescovo è di chiudere questo portico, o almeno farlo più stretto, trasformandolo in una cappella. Che deve essere bella, splendida, perché visibile sia dall’esterno che dalla scala che sale alla sagrestia.

Per costruirla chiama artisti da fuori, forse artigiani che lavorano anche al duomo di Milano o a quello di Bologna, che si erigono in questi stessi anni. Gli affreschi sono attribuiti a Martino da Verona.

Il vescovo dedica la cappella a san Giovanni, anzi ai san Giovanni, l’evangelista ed il battista, che fa affrescare ai lati della Vergine con Bambino in trono, e lui stesso, che si chiama per l’appunto Giovanni, in ginocchio a mani giunte. Intorno stanno cinque conigli, simbolo della castità di Maria e del timor di Dio.

Fra varie altre figure dipinte, c’è anche l’evangelista Luca con uno stilo appoggiato sull’orecchio, come i bottegai; l’evangelista Matteo con gli occhiali pince-nez (gli occhiali sono stati inventati da circa un secolo); una rappresentazione della Trinità in forma di viso con tre volti, che il Concilio di Trento dichiarerà eretica e porterà i canonici della cattedrale a imbiancare tutto nel 1568. Ci sono anche un paio di ali che volano sole sul muro: in origine appartengono ad una statua di legno dell’arcangelo Gabriele. E un anziano arcangelo Michele psicopompo, cioè accompagnatore delle anime dalla terra al cielo, proprio sull’ingresso principale della cappella, che guarda non verso il cimitero all’aperto, ma sulla cripta.

Quando morirà, nel settembre 1412, il suo sepolcro sarà perfettamente finito e Giovanni Rusconi potrà essere inumato in un’arca posta su due colonnine nella sua cappella.

Non sa il vescovo di aver avviato una serie di trasformazioni che dureranno per tutto il secolo. Dopo di lui, infatti, le cappelle si moltiplicano. Immediatamente dopo la morte di Rusconi, iniziano i lavori per un’altra cappella sepolcrale nella cripta, quella del canonico Antonio Ravacaldi. Sopra alla Rusconi e alla Ravacaldi saranno presto edificate due nuove sacrestie. Poi, nel corso del secolo, lungo i fianchi della cattedrale, si apriranno molte altre cappelle, che quasi raddoppieranno l’area delle navate. Qualche cappella nel cimitero all’esterno c’erano già, anche addossate alle pareti esterne del tempio. Ma è solo dopo la novità di Rusconi che questi spazi privati si affacceranno direttamente all’interno del duomo, diventandone parte integrante.

Le ossa di Rusconi, 626 anni dopo la fondazione della cappella, sono ancora lì.

Decorazioni pittoriche di fine Trecento della Cappella Rusconi nella cripta del duomo di Parma
Decorazioni pittoriche di fine Trecento della Cappella Rusconi nella cripta del duomo di Parma
Il vescovo Giovanni Rusconi rappresentato nella cappella del Duomo di Parma che porta il suo nome, costruita quando ancora era in vita per ospitarne la sepoltura
Il vescovo Giovanni Rusconi rappresentato nella cappella del Duomo di Parma che porta il suo nome, costruita quando ancora era in vita per ospitarne la sepoltura
Dettaglio della decorazione pittorica della Cappella Rusconi nella cripta del duomo di Parma: l’evangelista Matteo con gli occhiali
Dettaglio della decorazione pittorica della Cappella Rusconi nella cripta del duomo di Parma: l’evangelista Matteo con gli occhiali

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