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8.9.1918. La verità sulla spagnola

8 settembre 1918 – Per la prima volta, dopo un lungo silenzio, si rompe il perniciosissimo velo di omertà imposto sulla nuova grave malattia che si è abbattuta sul mondo. In prima pagina, la Gazzetta di Parma ammette la “epidemia in corso”. È la spagnola, che la censura militare tiene nascosta temendo diventi causa di disfattismo. Ma è il segreto di Pulcinella, perché i malati e i morti li vedono tutti.

A rompere il muro è un anonimo medico parmigiano – si firma “X.” –, che ha ben chiaro il quadro della situazione. Finalmente qualcuno cerca di far luce su un morbo che ha gà messo paura a tutti. E nei giorni seguenti la “salute pubblica” diventa l’argomento principale.

Secondo il dottor X., la malattia è presente a Parma dal fine maggio. Inizialmente i medici l’hanno scambiata per la poco pericolosa “febbre dei tre giorni”. Un suo collega farà poi sapere che i primi infetti potrebbero essere state famiglie che abitano vicine al Parco Ducale e poi sul greto del torrente. Da queste si è diffuso al resto della città. Si scoprirà che un notevole focolaio è a Calestano, nel campo di addestramento del 62° fanteria, che registra 500 contagi e 13 morti: la notizia dell’infezione in questa caserma arriverà in Francia, dove la spagnola è chiamata “fièvre de Parme”.

La malattia colpisce bronchi e polmoni. Uccide bambini e adulti, mentre i vecchi ne paiono immuni. Già in agosto, l’Istituto di igiene di Parma ha trovato il morbo di Pfeiffer in più ammalati (che nel ‘18 si crede erroneamente la causa della spagnola), ma per diverse settimane la cosa è tenuta riservata dalla Direzione di Sanità militare.

La spagnola si mescola con altri disturbi: a causa dei razionamenti di guerra, si mangia così poco, che la gran parte delle persone è debilitata, il che favorisce la circolazione di molte varianti di vari mali. Il dottor X. ammette che da quando è scoppiato il conflitto mondiale, sono state osservate ben 16 nuove malattie.

Non ci sono cure specifiche. Si possono solo consigliare quelle buone pratiche note da sempre per chi prende l’influenza: mangiare, stare a riposo, rimanere isolati, perché questa malattia è con ogni evidenza molto contagiosa. Invece, bere vino, anche se molti lo credono, non elimina i microbi. E poi è bene tenere tutto pulito.

Alcune misure di difesa sono adottate dalla seconda metà di agosto. Il giorno 21, qualche ente pubblico ordina ai dipendenti di fare gargarismi con una soluzione disinfettante, distribuita poi solo a fine mese. Dal 3 di settembre, il Comune di Parma chiude i cimiteri alle visite e dal 5 sono vietati i cortei funebri se non ai più stretti famigliari. La Questura fa stendere la calce sui muri in tutti gli spazi aperti al pubblico della propria sede. L’11 settembre diverse vie vengono lavate con una innaffiatrice elettrica, ma solo con l’acqua, perché il Municipio non ha i soldi per acquistare disinfettanti. Il 12 settembre il sindaco fa affiggere manifesti chiedendo ai cittadini di non sputare in terra, di spargere calce attorno ai letti dei malati, di non fare ressa. La vendita del latte è prolungata fino alle 10 di sera, per limitare gli assembramenti di fronte ai negozi, ma le code restano sempre e lunghissime.

I parmigiani si lamentano e lo scrivono. Chiedono più pulizia nelle strade. Vorrebbero che il Comune eliminasse i mucchi di letame che restano in diverse vie, considerati origine di malattie. Alcune comunicazioni ai giornali sono cancellate con la parola “censura“: probabilmente qualcuno ha accusato anche le autorità militari.

Il dottor X., in questo 8 settembre 1918, è ottimista. Prevede che nel giro di una settimana l’epidemia si fermerà. Invece, la spagnola deve ancora arrivare al suo picco, imperversando fino alla fine dell’anno. Quante vittime fa? Non si può dirlo con certezza, ma i morti negli ultimi cinque mesi del 1918 a Parma sono 1.626, contro i 674 dello stesso periodo del 1917: insomma, quasi mille in più, ragionevolmente, quelli uccisi dall’epidemia che qualcuno credeva di poter tenere nascosta.

Raccomandazioni contro l'infezione da spagnola, pubblicate sulla Gazzetta di Parma del 14 settembre 1918
Raccomandazioni contro l’infezione da spagnola, pubblicate sulla Gazzetta di Parma del 14 settembre 1918

Ambulanze per persone affette da influenza spagnola, 1918
Ambulanze per persone affette da influenza spagnola, 1918

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