8.9.1908. I maranza di cento anni fa
8 settembre 1908 – Due ragazzini dell’Oltretorrente vengono multati perché, alla sera, per ammazzare la noia, si divertono a gettare dalla finestra sulla testa dei passanti bucce di cocomero e sterco di cavallo. Lo stupido gioco si svolge in borgo dei Minelli (strada cancellata nel 1928). Protagonisti del fatterello di cronaca sono tali Guido Pizzorni, 12 anni, e Otello Parmigiani, 10 anni.
Fatterello sì, ma ci dice che di ragazzini irrispettosi e rompiscatole, in città ne saltano fuori in diverse generazioni. I “maranza” di oggi, quelle baby gang protagoniste di violenze e furtarelli negli anni ‘20 del Duemila, hanno insomma degli antecedenti.
Questi Guido ed Otello, infatti, non sono nomi nuovi alle forze dell’ordine, e alla gente dell’Oltretorrente, che ne subisce le burle. Quando sarà un poco più grande, ad esempio, Guido finirà sotto processo per aver preso a sassate un treno assieme a suo fratello e altri tre della banda. E un’altra volta scappa di casa, scompare per diversi giorni e ritrovato a Lodi dalla polizia. Otello, invece, viene multato altre volte per schiamazzi: in un’occasione, si fa beccare proprio di fronte alla Prefettura, in via Garibaldi, con una baby gang di otto giovanotti con molto tempo da perdere.
Ma prima o poi cresceranno, e allora smetteranno di gettare anguria dalla finestra, far passare la notte bevendo e urlando, taglieggiando telefonini. Che cosa saranno, da grandi, Guido ed Otello?
Guido Pizzorni morirà in trincea, nel corso della Prima Guerra Mondiale, assieme a 5.700 altri parmigiani. Riceverà anche una decorazione, ma nessuno la ritirerà mai.
Otello Parmigiani torna invece salvo dalla Grande Guerra, mette la testa a posta, trova un mestiere, il fornaio, e nel 1925 si sposa con Eugenia, calzolaia. Ma a 34 anni resta gravemente ferito in un incidente sul lavoro, scivolando con un piede in una gramolatrice che stava impastando la pasta.