Epoca Moderna,  Politica

8.8.1588. Parma alla conquista di Londra e di Parigi

8 agosto 1588 – Parma minaccia di invadere l’Inghilterra. Non ce la farà, ma in compenso due anni dopo prenderà Parigi. Nella bellicosa Europa di fine Cinquecento, anche il giovane e piccolissimo Ducato emiliano ha un ruolo di primo piano. Merito del suo duca, Alessandro Farnese, riconosciuto come il più abile generale del tempo, che al servizio del re di Spagna Enrico II è al centro delle manovre iberiche per l’egemonia sul continente.

In questo 8 agosto, il Farnese è ben lontano dalla sua città. Del resto, Parma l’ha lasciata da ragazzo per non farvi più ritorno, lasciando la reggenza al figlio Ranuccio. Il duca è diretto a Dunkerque, dove deve incontrare l’Invincibile armata, la flotta di Filippo II inviata a scortare l’esercito di Alessandro oltre la Manica per l’attacco su Londra.

Il piano di Alessandro è semplice: imbarcare nelle Fiandre su chiatte 34.000 soldati, attraccare all’estuario del Tamigi, sul lato a sud, e sconfiggere il debole esercito della regina protestate Elisabetta I, coinvolgendo anche la popolazione inglese di fede cattolica. Il problema è non essere affondati dai galeoni inglesi nel passaggio. Per questo è arrivata dalla Spagna una potente flotta di 130 navi, che deve eliminare o almeno tenere lontani i britannici.

La regina Elisabetta conosce le intenzioni degli avversari e in un celebre discorso ai suoi soldati, pronunciato proprio alla foce del Tamigi, dice:

So di avere il corpo debole e delicato di una donna; ma ho il cuore e lo stomaco di un re, e per di più di un re d’Inghilterra, e penso con disprezzo al fatto che il duca di Parma o il re di Spagna, o qualsiasi altro principe d’Europa, osino invadere i confini del mio regno”.

Il piano di Alessandro non riesce. Sul mare, gli inglesi sono più forti: hanno natanti più manovrabili, cannoni che sparano più lontano e possono rifornirsi di munizioni dai porti sulla costa, mentre gli spagnoli ne restano presto a corto. Così, quando l’Armada getta le ancore di fronte a Calais in attesa dell’esercito del Farnese, la marina inglese è lì che la sorveglia. E poi ci sono gli olandesi, che con imbarcazioni armate adatte ai canali, sbarrano al duca di Parma la via al mare. Anche le comunicazioni fra forze di terra e forze d’acqua hanno funzionato male: ci sono ritardi nell’avvicinamento dell’esercito. Alessandro Farnese può portare solo 13.000 soldati e gli occorrono ancora alcuni giorni per raggiungere Dunkerque.

Quei giorni sono fatali. In questo 8 agosto 1588, lanciando alcune imbarcazioni infuocate e piene di polvere da sparo (brulotti) contro l’Armada ferma a Calais, gli inglesi riescono a dividere la formazione spagnola, per poi attaccarla infliggendole danni importanti e costringendola a riprendere il largo, con rotta verso il nord. L’appuntamento con il Farnese è saltato e l’invasione dell’Inghilterra non si farà più. Alessandro può tornare nei suoi quartieri a Bruges.

La storia dell’Invencible Armada è nota: con pochissimi viveri e molti ammalati, le navi cercano di tornare in Spagna facendo un lungo giro attorno a Inghilterra, Scozia ed Irlanda, superando ben tre tempeste. Durante il viaggio migliaia di uomini muoiono di stenti. Cavalli e muli sono gettati in mare per risparmiare acqua. Prima di raggiungere Santander, almeno 40 imbarcazioni affondano: i naufraghi che riescono a raggiungere le coste sono sistematicamente uccisi, direttamente sulle spiagge o poco dopo la cattura.

C’è pure chi riesce a salvarsi. Seicento spagnoli fra marinai e soldati, con l’aiuto di cattolici irlandesi, per vie traverse arrivano in Scozia. Qui proprio Alessandro Farnese, esattamente un anno dopo – nell’agosto 1589 – prova a farli tornare sul continente. Paga 3.000 ducati a Giacomo VI Stuart re di Scozia per il loro trasporto nelle Fiandre, ma pure questo è un viaggio tragico: due terzi dei sopravvissuti viene affondato o ucciso dagli olandesi appena dopo lo sbarco. Alessandro li vendica ordinando di tagliare la testa a 400 prigionieri di guerra olandesi.

Londra è persa. Ma per il duca di Parma ci sono altre battaglie da combattere. Passa un altro anno, è di nuovo agosto, ed Alessandro Farnese guida i suoi soldati verso un’altra capitale d’Europa: Parigi. In Francia, da poco è re il protestante Enrico IV, che però non controlla Parigi, convintamente cattolica. Enrico viene ad assediare Parigi. I parigini chiedono aiuto e il duca di Parma arriva il 23 agosto 1590, forzando una delle vie di accesso, per portare viveri ai cittadini. Il 29 attacca re Enrico, che preferisce fuggire con tutti i suoi. Alessandro Farnese, che non è riuscito ad avvicinarsi a Londra, a Parigi viene acclamato come liberatore.

Ironia della Storia, un secolo e mezzo dopo, il bis, bis, bis, bis nipote del re Enrico IV diventerà duca di Parma. Quando si dice vendetta a freddo…

Sconfitta dell'Invincibile armata, Philip James de Loutherbourg, 1796
Sconfitta dell’Invincibile armata, Philip James de Loutherbourg, 1796
Il duca Alessandro di Parma, Jean Baptiste de Saive I, 1590 ca.
Il duca Alessandro di Parma, Jean Baptiste de Saive I, 1590 ca.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.