Età contemporanea,  Ritratti,  Scienza & Tecnica

8.4.1930. Ettore Baistrocchi maestro di igiene democratica

8 aprile 1930 – A 74 anni di età muore Ettore Baistrocchi, medico che ha legato il proprio nome al sanatorio di Salsomaggiore, ma che merita di essere ricordato anche per molto altro.

Nato in Lunigiana, viene a Parma per studiare Medicina. Scopre l’igiene – a fine Ottocento una novità – e la elegge a proprio faro.

Per Parma fa moltissimo. La Società di igiene da lui fondata nel 1883 indica una serie di necessarie trasformazioni sociali ed urbanistiche che verranno effettivamente realizzate negli anni successivi: vaccinare gli animali, aprire un bagno pubblico, distribuire acqua potabile, costruire le fogne, demolire alcuni borghi.

Nel 1884, quando a Parma torna il colera, Baistrocchi diventa direttore dell’ospedale riservato agli ammalati del terribile morbo. Vi si chiude per due mesi e non si limita alle cure, ma raccoglie molti dati per comprendere finalmente la natura di questa malattia. Un’opera che gli vale la medaglia di benemerito della salute pubblica.

Legato alla massoneria, trova opportunità di impiego in Sud America e fra 1887 e 1894 vive con la famiglia a Buenos Aires, dove dà le linee per la costruzione del grande Ospedale Italiano e fonda il Museo di anatomia patologica.

Torna in Italia nel 1895 per assumere la direzione delle Terme di Salsomaggiore. Non si sposterà più, eleggendo la città sulle colline a propria patria elettiva.

Fra i molti interventi che porta a compimento a Salso, il capolavoro di Ettore Baistrocchi è la fondazione del sanatorio. Un istituto termale per i poveri, inaugurato il 13 giugno 1897, che dirigerà fino al suo ultimo giorno, questo 8 aprile 1930. Prima di quella data, le terme erano cosa da ricchi. Per Baistrocchi non è giusto. Non è giusto perché il nostro medico ha un animo da filantropo, ma anche e soprattutto perché sa bene che le malattie non guardano ai portafogli: se si vive in una società con molti ammalati, di malattie ne girano molte; per mantenersi sani, occorre che tutte le persone siano sane, l’unico modo per fermare la circolazione dei morbi. E allora si devono curare tutti, anche chi non può pagarsi l’albergo e gli aerosol.

È l’igiene, bellezza! Una medicina democratica. È l’idea fissa di Baistrocchi. A Salsomaggiore, fallito il progetto di una lavanderia pubblica per sterilizzare tutta la stoffa della città, si inventa le “disinfezioni a domicilio” con una sterilizzatrice montata sopra un carro. Chiede che i libri prestati dalla biblioteca siano trattati termicamente prima della restituzione. Nell’asilo di infanzia che lui stesso fonda, vieta gli appendiabiti contro le pareti: giacche e cappelli devono restare sempre sospesi, così non toccano i muri su cui potrebbero nascondersi batteri; e nella toilette per i bambini, lo scarico del wc passa per un tubo aperto, così che le maestre possano osservare le feci in cerca di vermi.

Il sanatorio di Salso all’inizio ospita fra 50 e 80 persone all’anno, che vengono dal parmense e dal piacentino. Ma ben presto le richieste aumentano e nel decimo anno di attività, la struttura accoglie 3.200 persone di ogni età giunte da tutta Italia. Il sanatorio di Salso diventa subito modello nazionale per altri servizi analoghi avviati in moltissime città. Ora che il medico fondatore non c’è più, il sanatorio passa in proprietà alla Congregazione di Carità di Parma e cambia nome da Sanatorium in Istituto Ettore Baistrocchi.

Ettore Baistrocchi
Ettore Baistrocchi

——————————

Succede l’8 di aprile:

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.