Ambiente,  Epoca Moderna

8.2.1768. Apre l’Osservatorio meteorologico

8 febbraio 1768 – Nasce l’Osservatorio meteorologico di Parma, che ancora oggi registra i dati ufficiali sul tempo in città. La sua istituzione fa parte della riforma generale dello studio nel Ducato elaborata da Paolo Maria Paciaudi, approvata il giorno tre, ma promulgata in questo 8 febbraio. Il meteorologico si somma all’Osservatorio astronomico che esiste già da pochi anni.

In realtà, a causa dei continui travolgimenti politici degli anni a cavallo fra Sette ed Ottocento, l’Osservatorio meteorologico impiega molto tempo a darsi un assetto stabile, tanto che regolari registrazioni su temperature e precipitazioni sono effettuate in modo continuativo solo a partire dal 1821. Da quel momento, però, non ha mancato per un giorno di schedare le condizioni del tempo in città.

Un’epigrafe nel corridoio del Palazzo di San Rocco, attuale sede centrale dell’Ateneo, attribuisce a Pietro Pigorini il merito di aver fondato l’Osservatorio, che dirige dal 1861 circa, ma si tratta solo di una riorganizzazione.

Da allora, il giorno più freddo di sempre è stato il 10 gennaio 1985, quando, nella notte, la colonnina di mercurio scese a 18° C sotto lo zero. Viceversa, il giorno più caldo di sempre a Parma è stato il 29 luglio 1983, con una punta di 40,2° C.

L’anno nel suo complesso più caldo di sempre è stato invece il 2022, con 16,50 °C di media; le prime 16 posizioni nella classifica degli anni più caldi, purtroppo, sono tutte occupate da quelli venuti dopo il 2000. Il 2022 è stato anche l’anno più siccitoso mai registrato a Parma. Anche a livello locale, dati completi e puntuali su un così lungo periodo di osservazione provano la tendenza tragica in corso: le temperature si stanno alzando significativamente in tutte le stagioni, mentre le piogge si fanno più diradate.

La specula dell'Università di Parma a fine Ottocento, dove nacque l'Osservatorio meteorologico (foto Sistema museale Unipr - Museo Melloni)
La specula dell’Università di Parma a fine Ottocento, dove nacque l’Osservatorio meteorologico
(foto Sistema museale Unipr – Museo Melloni)

Oggi, presso la sede dell’Ateneo parmense, della specula resta solo la torretta di base

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