8.11.1682. Beatrice santa mancata
8 novembre 1682 – Al funerale di Beatrice Tassoni, morta questo 8 novembre, suona una musica angelica. Non c’è orchestra, non c’è coro. i presenti giurano che il bellissimo suono venga dal cielo. E nei giorni seguenti, diverse di quelle che la conoscevano, hanno visioni di lei e di angeli, scesi tutti a comunicare l’ascesa al cielo di Beatrice: siate lieti, è già in paradiso.
Beatrice Tessoni è una santa mancata. Ha vissuto quasi l’intera vita in monastero e fin da ragazzina si è sottoposta alle peggiori mortificazioni della carne. Veste il cilicio. Dorme su una nuda panca in legno. In quaresima si nutre solo di pane ed acqua.
Una vita iniziata sotto il segno della morte. I genitori muoiono entrambi di peste nel 1630, quando lei ha due anni. Accolta da una zia – che dai 5 agli 8 anni la lascia in collegio dalle suore – muore pure lei quando Beatrice è ancora bambina. C’è un’altra zia, ma pare la matrigna di Cenerentola. Eppure, la ragazzina accetta tutto come buono e giusto: ogni sofferenza la fa sentire più vicina a Cristo crocifisso, racconterà da grande.
Una simile mentalità non può che portare al monastero. Beatrice entra nel convento delle Cappuccine di Parma il 18 maggio 1648, col nome di Cherubina. E poco dopo rischia pure lei di morire, ammalandosi gravemente. Ma il suo confessore – cose che possono succedere solo nel Seicento – è convinto che la malattia sia solo un ostacolo posto da Satana alla strada per la santità di Beatrice; così le fa un esorcismo, lei subito guarisce e può finalmente emettere i voti perpetui.
Fra le mura del convento delle Cappuccine in fondo a via Farini, Beatrice Cherubina continua ad infliggersi punizioni, tanto che una sorella l’accusa di non essere santa, ma indemoniata. Lei non ci fa caso e non cambia stile, imponendosi di fungere da estremo esempio per le novizie, di cui diventa maestra, dopo aver fatto l’infermiera e prima di essere eletta madre superiora.
Ogni tanto ha visioni di Cristo, che un giorno le aveva comunicato di accettarla come sposa, ma cerca di nasconderle per modestia. Visioni che dopo l’8 novembre della sua dipartita si moltiplicano. Lei, che ad uno zio malato aveva suggerito la preghiera giusta da fare alla Madonna, ed è guarito, dopo morta appare a diversi infermi, di nuovo per guarirli.
Le due suore incaricate di raccontare tutto questo, in vista evidentemente di un possibile processo di canonizzazione, registrano anche un miracolo più piccolo: Beatrice ha fatto piovere quando serviva annaffiare l’orto del monastero, così loro hanno avuto più tempo da dedicare alla composizione della cronaca.
Quel processo non si farà mai. Beatrice Cherubina è santa solo nei ricordi di Parma.