Età contemporanea,  Preistoria

8.10.1907. Scoperta la prima Parma di 3.500 anni fa

8 ottobre 1907 – Si conclude lo scavo della terramara di Parma, scoperta già nel 1864, ma finora mai studiata nel dettaglio e fino in fondo. La ricerca è diretta da Giovanni Mariotti. A gestire di fatto il cantiere è l’ingegner Erminio Scaglioni. Lo scavo verrà riaperto a dicembre per permettere lo scatto di alcune fotografie da presentare alla prima riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, quando sono presentati i risultati della campagna archeologica.

Negli anni ‘60 dell’Ottocento, l’Emilia ha scoperto la sua preistoria, grazie agli studi di Luigi Pigorini, che racconta la civiltà terramaricola emersa in vari scavi nelle campagne, la prima civiltà padana.

La terramara di Mariotti è scavata nel cortile di casa Mauri, che prima dell’espansione urbana è all’estremità orientale della città, a nord di stradello San Girolamo. Sepolto sotto tre metri di terriccio, c’è un doppio ordine di pali di legno numerosi e fitti, lunghi tra 2 e 6 metri, che reggevano le travi di una grande palafitta, in un territorio paludoso e verde.

È questo il più antico nucleo abitato di Parma, nell’Età del bronzo medio e recente. I nostri antenati di 3.500/3.300 anni fa hanno costruito le loro case su quella palafitta. La struttura è più piccola di altre analoghe nella Bassa: Parma non era il centro principale. Chissà come immaginava il futuro, chi abitava qui nel XVI secolo a.C..

Operai in posa durante lo scavo della terramara di Parma condotto da Mariotti nel 1907,
lastra fotografica su vetro, Archivio storico fotografico della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna

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