
7.2.1943. La DaD della guerra: studenti alla radio per non spendere in riscaldamento
7 febbraio 1943 – La Gazzetta di Parma pubblica un primo provvisorio bilancio della novità di questo inverno 1942/1943: scuole chiuse per due mesi, dal 15 dicembre fino al 15 febbraio. Sono le vacanze invernali di regime, decise da Mussolini per risparmiare carbone. C’è la guerra e non si sa come scaldare le aule, quindi tutti a casa fino al disgelo.
Per non lasciare inattivi gli alunni, si inventa la prima didattica a distanza, sfruttando l’alta tecnologia del momento: i ragazzi delle medie seguiranno lezioni da casa, alla radio.
“Due mesi durante i quali si dovrà risparmiare carbone, ma non si dovrà risparmiare il cervello”, commenta un giornalista, grazie ai corsi radiofonici che la Eiar diffonde nell’etere a livello nazionale, ogni mattina con insegnanti di varie materie.
Chi non possiede un apparecchio ricevente, è invitato ad andare in casa di compagni che invece ce l’hanno; qualche “apparecchio pubblico” viene messo a disposizione di chi proprio non saprebbe come fare altrimenti.
A Parma, per i bambini delle elementari vengono poi organizzate attività dalla Gil – Gioventù italiana del littorio: mattinate di educazione fisica e compiti e al pomeriggio spettacoli in cinque diversi cinema. La Gil usa gli stessi plessi scolastici e coinvolge diverse maestre. Inizialmente annuncia attività fin dalle 9,00, ma fa freddo e quindi presto il ritrovo è posticipato alle 11,00.
Significativo che nelle ore per i compiti sia prevista anche la composizione di “corrispondenza con i congiunti alle armi“, con francobolli offerti.
Al pomeriggio, dal 15 dicembre a questo 7 febbraio sono stati proposti 31 “filmi di avventure” (sì, con la i finale, in ossequio alla italianizzazione delle parole straniere richiesta dal regime), altrettanti comici, 13 documentari, vari cinegiornali, oltre a sette spettacoli di burattini ed altri di “arte varia”.
La Gil garantisce anche i pasti, molto utili in un periodo di dispense per molti vuote. Vengono cucinati presso le scuole Giordani (ora sede della Provincia), Corridoni e Cocconi. Nel parmense, a settembre 1942 sono iscritti alla refezione scolastica circa 2.300 bambini in città e 5.000 in provincia: durante le vacanze, in città sono mantenute le cifre dell’autunno; fuori ci si arrangia un po’ di più.
“Queste vacanze di guerra resteranno nella loro memoria per un bel pezzo, come per un bel pezzo, gli alunni, ricorderanno le belle lezioni ascoltate nei programmi di radio-scuola“, afferma il giornale.
Anche se non in forma strutturata come in questo inverno 1942/1943, negli anni immediatamente successivi le scuole vedranno ancora i calendari sconvolti dalle esigenze della guerra. E anche oltre: ancora nel gennaio 1947, le lezioni avrebbero dovuto riaprire dopo l’Epifania, ma per carenza di legna da ardere, a Parma anche in questo caso le vacanze saranno prolungate fino a febbraio.


