Economia,  Epoca Moderna

7.10.1729. La vendemmia dei record

7 ottobre 1729 – Dopo una vendemmia straordinaria, al mercato di piazza Ghiaia crolla il prezzo dell’uva. in questo 1729 le viti hanno dato così tanti grappoli, che non si trova più a chi venderli. I contadini, invece di essere contenti di un raccolto come mai nessuno ha visto, piangono per i prezzi bassissimi.

In questo giorno, in Ghiaia l’uva va a 10-12 lire al carro, che è quello che si spende a farla trasportare in città! Così in tanti rinunciano alla vendita.

La vendemmia, già iniziata da qualche settimana, prosegue fino ad oltre la metà di ottobre, anche se ormai non si sa più dove stiparla, in attesa della trasformazione in vino.

Un solo autunno si ricorda, con tale ricchezza d’uva da poterla paragonare a quella del 1729, l’annata 1480, quando allo stesso modo i contadini lasciarono parte del raccolto a marcire sui tralci, pur continuando la vendemmia fino all’11 novembr, giorno di san Martino, perché non si sapeva più dove riporre i frutti e dove imbottigliare il mosto e i prezzi erano crollati, a sei brente (ceste a zaino) a venti soldi.

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