Epoca Moderna,  Scienza & Tecnica

6.7.1786. Il narratore delle stelle

6 luglio 1786 – Viene chiamato a Parma il luminare Pietro Cossali, chierico regolare teatino. È il massimo divulgatore delle cose del cielo che la città ricordi. Intuisce prima di moltissimi altri l’importanza della comunicazione delle scoperte e delle invenzioni, che diventerà attività comune solo nel corso nell’Ottocento.

Originario di Verona, è già famoso per alcune dispute matematiche sul calcolo integrale e di suoi studi sui palloni aerostatici pubblicati nel 1784, giusto un dopo il primo volo dei fratelli Montgolfier, spiegando che l’invenzione era ben altro che una nuova forma di intrattenimento, ma offriva grandi possibilità di impiego nel trasporto e nello studio dell’atmosfera.

Cossali giunge in città per ricoprire la cattedra di Fisica della Regia Università di Parma. I suoi studi sulle più avanzate scoperte del suo tempo, porteranno però all’istituzione di nuovi insegnamenti, che lui può impartire meglio di chiunque altro. Dal 4 novembre 1790 è infatti professore di Astronomia, Idraulica e Meteorologia, disciplina creata appositamente per lui, perché possa dedicarsi ai temi che più lo affascinano.

Il nostro non è autore di scoperte particolari, ma di libri che provano a spiegare le scoperte scientifiche riguardanti il cielo maturate nel corso dei 150 precedenti, con un linguaggio semplice accessibile anche a chi non è del mestiere.

Così, Cossali è il primo a parlare ai parmigiani del nuovo pianeta Herschel, che poi verrà chiamato Urano, osservato per la prima volta dall’astronomo William Herschel il 13 marzo 1781 (che lo scambia per una cometa), poi degli asteroidi Cerere e Pallade, scoperti nel 1801 e 1802. È il primo a provare a divulgare i motivi dell’aurora e del vespero. A spiegare cosa sono stelle e costellazioni. È lui che per diversi anni calcola con anticipo in quali giorni ed orari su Parma si potranno vedere le eclissi di Sole e di Luna. Si applica anche nell’esatto calcolo dei giorni della Pasqua, in questi anni oggetto di discussioni per le differenti valutazioni della tradizione ebraica e di quella cristiana.

Cossali è un uomo che ha amato il cielo, e in quanto tale ha speso la vita per cercare di farlo amare anche ad altri. Quando ancora Parma non era immersa in un denso costante inquinamento luminoso, alzando lo sguardo dalla specula dell’Università poteva dire:

La magnificenza de’ Cieli è uno spettacolo incantatore al nudo occhio umano; all’armato occhio degli astronomi è uno spettacolo che ogni giorno ingrandisce, l’uomo si spinge al di là de’ limiti prescrittigli dalla Natura”.

Chissà se un giorno riusciremo a riveder le stelle.

Pietro Cossali, ritratto di Natale Schiavoni inciso da Gaetano Bozza, 1850 ca.
Pietro Cossali, ritratto di Natale Schiavoni inciso da Gaetano Bozza, 1850 ca.
Busto di Pietro Cossali, di Spiazzi Antonio, prima metà XIX sec., chiesa di Sant'Anastasia a Verona
Busto di Pietro Cossali, di Spiazzi Antonio, prima metà XIX sec., chiesa di Sant’Anastasia a Verona

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