Città che cambia,  Età contemporanea

6.5.1991. Parma ha un aeroporto (poco usato)

6 maggio 1991 – Il ministro dei Trasporti Carlo Bernini autorizza l’aeroporto di Parma al decollo e all’atterraggio con volo strumentale, ultimo atto di un ambizioso progetto di lancio di questo scalo aereo, dove giusto il giorno prima si è inaugurata l’aerostazione passeggeri.

Parma ha una stazione di volo dal 1920, quando la Regia Marina costruisce a Baganzola hangar per dirigibili (che non arriveranno mai), poi passati all’Aeronautica. Nonostante le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, dal giugno 1959 l’aeroporto di Parma è sede di uno dei comandi dell’Aeronautica militare, che si occupa della gestione di carburanti e lubrificanti.

Accanto a questa realtà più “antica” di carattere militare, ne è nata un’altra di tipo civile, un aeroclub fondato il 10 giugno 1945 dal pilota Adriano Mantelli, prima di dimensioni amatoriali poi, col passare degli anni e il coinvolgimento di forze economiche e istituzioni, tesa a dare vita ad un vero aeroporto.

Nel 1961, l’aeroclub presenta il progetto per una pista asfaltata di poco meno di un chilometro, ma viene bocciato perché non tiene conto della direzione dei venti dominanti. Per un po’ l’idea dell’aeroporto resta congelata. Ma all’inizio degli anni ‘80 la pista inizia a prendere forma davvero, grazie agli investimenti di Licinio Ferretti, proprietario di una compagnia di riprese aeree: all’inizio sono solo 300 metri, ma bastano per aggregare forze importanti attorno al piano per l’aeroporto.

Nel 1985 nasce una società con oltre cento soci per la gestione del nascente scalo, la Sogeap, allungati la pista abbastanza da poter avviare, dal novembre 1985, un volo giornaliero Parma-Roma.

L’impresa non interessa solo Parma: arrivano contributi anche da Piacenza e Cremona, mentre la Regione inizialmente si schiera contro, giudicando poco sostenibile un aeroporto a Parma. Nel 1989 arriva da Roma il contributo più importante, tre miliardi di lire dallo Stato per nuovi hangar, strade di accesso, parcheggi e ancora alcune centinaia di metri di pista in più. Infine, un questo 1991, anche l’aerostazione per i passeggeri è pronta; nel 1991, la pista misura 1.420 metri.

Parma ha il suo aeroporto, che sarà intitolato a Giuseppe Verdi. Eppure qualcosa ancora manca: aerei e passeggeri… Per ripagare i costi di gestione, un aeroporto ha bisogno di almeno alcune centinaia di migliaia di passeggeri all’anno che lo utilizzino. Nel 2001, dieci anni dopo il suo completamento, il Verdi vedrà passare giusto 81.396 passeggeri. Nel 2011, venti anni dopo, 271.209 passeggeri. L’anno con il maggior movimento sarà il 2008, con 288.190 passeggeri. Nel 2024 saranno meno della metà: 118.090 (mancano quelli di agosto, non comunicati). Sempre pochi.

L'ingresso dell'aerostazione dell'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma
L’ingresso dell’aerostazione dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma

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Succede il 6 di maggio:

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