Ambiente,  Medioevo

6.2.1207. La nevicata del millennio

6 febbraio 1207 – Parma è tutta bianca, coperta dalla neve. Coperta in senso letterale, perché di neve ne è caduta così tanta che i mucchi hanno superato l’altezza delle case. In questo principio del XIII secolo non ci sono condomini in città, ma se la neve supera i tetti, sono comunque alcuni metri. Del manto freddo alto come i tetti parla una cronaca riportata da Ireneo Affò. Salimbene de Adam è più contenuto e dice che il manto “arrivò all’altezza della statura di un uomo”.

Tetti o teste, è la più forte nevicata che le cronache di Parma ricordino. Solo quella del 17 gennaio 1358 o 1359 le sta al pari, con quattro braccia di neve caduta (quasi due metri). In tempi più vicini, cioè da quando le precipitazioni sono misurate con precisione, non ci si è mai neppure avvicinati ad eventi simili. Nel 1925 e nel 1985 si registrano due nevicate record, con circa 80 centimetri di neve su Parma, davvero poco in confronto ai tetti delle case o alla statura di un uomo del 1207.

Poiché i fiocchi hanno iniziato a scendere il giorno prima, per poi proseguire tutta la notte, ed era la festa di Sant’Agata, a Parma è nato un modo di dire mantenuto a lungo: con “Neve di Sant’Agata” si intende una nevicata davvero copiosa e che sembrava non voler finire più.

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